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MONTEGALLO – Ultimo appuntamento di maggio per il Festival dell’Appennino, che torna sabato 31 con una giornata dedicata alla Sibilla. La manifestazione, voluta dall’Amministrazione Provinciale e realizzata con la collaborazione dell’associazione culturale Appennino Up, approda nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini con un’escursione lungo il percosso dei Mietitori (partenza alle 9 da Astorara di Montegallo).

La guida alpina del Festival condurrà i partecipanti tra le frazioni di Montegallo su vie antiche, lungo l’anello che raggiungerà prima Colle poi Passo del Galluccio per percorrere, infine, il Sentiero dei Mietitori e far ritorno ad Astorara. Il suggestivo tragitto, classificato come di difficoltà media, richiede un minimo di allenamento: si passerà, infatti, dai circa 1000 metri sul livello del mare ai 1400 nel punto più alto, sulla Cima Pianelle della Macchia.

Nella chiesa di Santa Maria in Pantano, gli escursionisti saranno allietati da un contributo musicale mentre, intorno alle 11.30 presso il Passo del Galluccio, il breve riposo sarà accompagnato dalla conferenza del professor Mario Polia, presidente del Centro Studi delle Tradizioni Picene che tratterà il tema “Da Sibilla a Fata, sulle orme di un mito”. Il ritorno ad Astorara è previsto per le 13, quando sarà possibile pranzare presso i punti ristoro a cura del Soccorso Alpino. Dopo il pranzo, la Compagnia Teatrale dei DonAttori, che opera da 10 anni nel territorio ascolano per sensibilizzare alla donazione di sangue, presenterà “Divagazioni sul tema” una spassosa parodia sulla Sibilla e il suo Mistero. A seguire il coro Ventidio Basso si esibirà con il concerto “L’occulto, il mistero, l’inconscio” proponendo brani ispirati a gnomi, elfi, streghe, fate, maghi ed altre figure mitologiche.

Il Festival propone dunque un altro affascinante appuntamento all’insegna del connubio natura, cultura e tradizioni – dichiara l’assessore Andrea Maria Antonini – per conoscere sempre meglio l’identità del nostro territorio a partire dal mito intramontabile della Sibilla e la suggestione dei suoi paesaggi”.