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ASCOLI PICENO – Un post-elezioni impegnativo per Guido Castelli. Prima l’invito a Palazzo Grazioli da parte di Silvio Berlusconi, poi l’intervista su Tempi.it e la partecipazione ad Agorà, la trasmissione di Rai 3. Insomma, la vittoria bulgara del primo cittadino ascolano, riconfermato per il suo secondo mandato consecutivo, ha fatto scalpore in un’Italia che ha, al contrario, consacrato il Partito Democratico al suo primo e storico quaranta per cento. E Castelli, dall’alto del suo 58% di preferenze in un capoluogo di provincia che ha affondato Pd e grillini, lo sa bene: “Il paradosso ascolano è che migliaia di cittadini a cui è stata data una scheda azzurra e una rossa, nei seggi, hanno votato Renzi e Grillo alle elezioni europee, e il loro sindaco di centrodestra alle comunali”.

 

Ecco allora che per Castelli si sente già il profumo della Capitale. Molti, infatti, puntano sui nuovi sindaci del fare per il rilancio del centrodestra. “Chiaramente occorre una rifondazione – ha detto il primo cittadino a Tempi.it – ma deve innanzitutto partire dal realismo: primo, c’è bisogno di unità. Il centrodestra ha bisogno di essere unito per dare il via al proprio progetto. Secondo, bisogna valorizzare l’esperienza esistente sul territorio. Terzo, c’è bisogno di fluidità nella classe dirigente. Cioè della possibilità di cambiamento”. E se la ricomposizione del centrodestra, ha spiegato Castelli ad Agorà, non può prescindere da Berlusconi, occhio a Renzi, che rischia di decomporre ogni tentativo.