Articolo
Testo articolo principale

CHIETI – C’è anche Ascoli nell’operazione antidroga Conventus scattata questa mattina all’alba con 32 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, accusate di traffico e spaccio di stupefacenti. Un’organizzazione criminale ramificata in cinque regioni italiane: Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria e Puglia (nello specifico: Chieti, Ascoli Piceno, Macerata, Ancona, Lucca, Genova e Bari) scoperta dalla Direzione distrettuale antimafia abruzzese e dai carabinieri.

L’operazione antidroga Conventus è condotta dai carabinieri del Reparto operativo di Chieti: i militari stanno eseguendo le ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip del Tribunale dell’Aquila su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Secondo gli investigatori, l’organizzazione era capeggiata da pregiudicati albanesi trapiantati da anni in Italia, spacciava droga su tutto il territorio nazionale e aveva basi operative in Abruzzo, Marche e Puglia. A sette indagati viene contestato anche il reato di crimine organizzato transnazionale. Sotto sequestro circa 30 chili di sostanze stupefacenti.

L’AGGIORNAMENTO DELLE INDAGINI – Le indagini, durate tre anni, hanno scoperto un’organizzazione criminale, capeggiata da pregiudicati albanesi trapiantati da tempo in Italia, che gestiva una redditizia attività di traffico e spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana in tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione in Abruzzo, Marche e Puglia.  “È un’attività iniziata nel 2011 – ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri di Chieti, Salvatore Ronzo – e che si è conclusa questa mattina ed ha comportato un notevole spiegamento di forze dell’ordine”. Dall’alba di stamattina dodici persone sono in carcere, 17 ai domiciliari e 3 agli obblighi di presentazione, tra italiani e stranieri, accusati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e porto e detenzione di armi. Con il medesimo provvedimento restrittivo il Gip del Tribunale di L’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha inoltre emesso ulteriori 4 provvedimenti restrittivi a carico di 2 soggetti spagnoli e 2 albanesi, tutti residenti in Spagna, per i quali sono state avviate le procedure per il mandato di arresto europeo. A 7 di loro è stato inoltre contestato il reato di Crimine Organizzato Transnazionale.

IL TRAFFICO – Ingenti partite di droga venivano acquistate all’ingrosso e poi smistate in tutto il territorio nazionale attraverso un’efficiente rete di contatti e collegamenti con esponenti della criminalità abruzzese e marchigiana e attraverso il coinvolgimento di cittadini stranieri residenti in Spagna, Bolivia e Albania che utilizzavano sim card intestate a persone inesistenti, o acquistate con documenti contraffatti, in grado di eludere ogni tipo di intercettazione telefonica o informatica. Il trasporto dello stupefacente, invece, avveniva mediante l’utilizzo di autovetture opportunamente modificate. L’eccellente qualità e la competitività del prezzo di vendita della droga ha permesso ai criminali, nel corso del tempo, di gestire il mercato dello spaccio in regime quasi monopolistico, con la possibilità di rinvestire il denaro capitalizzato nell’acquisto di altro stupefacente in maniera da aumentare, di volta in volta, l’egemonia di controllo dell’illecito mercato. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente 26 kg di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana nonché 4 autovetture utilizzate per il trasporto della stessa. E’ stata inoltre monitorata la consegna di circa 2,5 kg di eroina effettuata a favore dei pregiudicati di origine partenopea Cozzolino Lorenzo e Belsole Italia, immediatamente dopo tratti in arresto, sempre nel 2011, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dai Carabinieri della Compagnia di Vasto. Complessivamente, nel corso dell’attività investigativa, sono state 12 le persone tratte in arresto, in flagranza di reato, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, mentre sono state 15, tra cui anche un minore, quelle denunciate a piede libero, a vario titolo, per i medesimi reati. Documentate anche molteplici transazioni internazionali di denaro a favore di personaggi residenti in Bolivia, Spagna e Albania con le quali venivano reinvestiti i capitali provenienti dall’attività illecita per acquistare nuove partite di droga da immettere sul mercato italiano.

TAG: , ,