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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La Regione Marche è contraria alla realizzazione del progetto San Benedetto Stoccaggio”. È con queste parole che l’assessore regionale con delega al Piceno Antonio Canzian ha ribadito ancora una volta la posizione della Regione nei confronti del progetto presentato dalla Gal Plus Storage al Ministero dello Sviluppo Economico prima e alla comunità sambenedettese poi.

L’ASSESSORE CANZIAN – Dopo l’assemblea pubblica organizzata da Ambiente e Salute nel Piceno, sono ancora forti i dubbi, i malintesi e le diffidenze nei confronti del comportamento istituzionale. Anche se l’iter autorizzativo è ancora in corso, con molteplici sottofasi e pareri tecnici parziali, la posizione della Regione è stata sempre molto chiaro. Era il 28 gennaio 2013, infatti, quando il presidente Spacca e la Giunta regionale hanno ufficializzato la decisione che esclude ogni possibilità di intesa. “Tale posizione verrà formalizzata nel momento in cui la Regione Marche sarà chiamata dal Ministero ad esprimere l’intesa sul progetto. – spiega Canzian – In quel momento la mancata intesa interromperà il procedimento amministrativo”.

PERCHE’ LA REGIONE DICE NO – La Regione Marche ha diversi motivi per avvalorare il no al sito di stoccaggio gas. In primis il Piano Energetico Ambientale Regionale che non prevede la realizzazione di impianti di stoccaggio in strato del gas naturale, non trovando quindi riscontro nella pianificazione strategica regionale del settore energetico. Si aggiunge la scelta di localizzare l’impianto in una zona a elevata densità di popolazione e in diretta relazione con un contesto territoriale fortemente urbanizzato e con infrastrutture; del resto tutti i 13 impianti di stoccaggio gas in Italia sono ubicati in aree extra-urbane o, al più, in vicinanza di piccoli centri abitati. Non c’è valutazione tecnica che tenga, insomma. Tra le ragioni che hanno spinto la Regione a dire no anche la sviluppata vocazione turistica e la presenza di rischi di sicurezza che non possono essere esclusi.

Massimo Bartolozzi di Ambiente e Salute nel Piceno

SBLOCCA ITALIA – Con il decreto legge del 12 settembre 2014 denominato Sblocca Italia la questione stoccaggio gas si intrica particolarmente. “Gli articoli 37 e 38 riconoscono alla gestione degli idrocarburi e allo stoccaggio sotterraneo di gas naturale “carattere di interesse strategico e una priorità a carattere nazionale e di pubblica utilità, nonché indifferibili e urgenti. – spiega Canzian – Per questo, ho evidenziato la necessità di proporre, congiuntamente alle altre regioni, l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale degli articoli 37 e 38 del decreto legge 133/2014”. Per bloccare lo Sblocca Italia è necessario l’accordo di 5 regioni che, seppure per vari e diversi motivi, si affianchino di fronte alla Corte Costituzionale. La cinquina probabile potrebbe essere quella di Marche, Abruzzo, Basilicata, Campania ed Emilia Romagna.

IL PICENO – Soddisfatta l’associazione Ambiente e Salute nel Piceno che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza della collaborazione tra le parti e per formalizzata la richiesta di essere ricevuti in regione. In campo nuovi studi di zonizzazione ed esperti per richiedere la revisione della Valutazione di Impatto Ambientale. I sindaci Giovanni Gaspari di San Benedetto e Stafano Stracci di Monteprandone hanno colto ancora una volta l’occasione per sottolineare i punti fermi di questa questione, ricordando gli interessi dei territori.

Le associazioni interessate
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