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ASCOLI PICENO – ‘Area franca urbana’ è il nome dato dal Partito Democratico Ascoli Piceno alla proposta che prossimamente verrà presentata in Consiglio Comunale e relativa ai vari problemi che attanagliano il centro storico cittadino.

I PROBLEMI DELLE ATTIVITA’ – La proposta, come spiegato dal Segretario Comunale del PD Massimo Gaspari, è maturata in seguito a un incontro con diversi commercianti del centro storico. “Il centro storico della nostra città presenta varie criticità per le attività che si trovano nelle aree in cui è atto la riqualificazione urbana. I tempi dei lavori si stanno allungando, questo crea gravi disagi ai commercianti. I clienti si spostano in altri negozi e con la crisi di questo periodo la fatica è sempre maggiore”. Ecco allora che la proposta del PD sembra calzare a pennello con la situazione che si è venuta a creare. “La nostra idea è quella di prevedere un congelamento delle tasse comunali a carico di queste attività. Vogliamo riconoscere una sorta di fiscalità locale di vantaggio rispetto a pagamenti come Tasi, Tari e Tosap che incidono fortemente sul bilancio di tali attività”.

I POSSIBILI FINANZIAMENTI – Gli esponenti del PD hanno anche ragionato su come poter finanziare questa tipologia di progetto. “Si può pensare a un fondo di emergenza per la categoria”, ha sottolineato Gaspari. “Le risorse possono essere recuperate in diversi modi: riducendo le attività di comunicazione dell’Ente o con una miglior progettazione nelle gare di appalto”. “Anche perché”, ha aggiunto il Capogruppo Francesco Ameli, “nella nuova macrostruttura dell’Amministrazione il sindaco Castelli ha inserito al proprio fianco uno staff addetto alla spending review. Sarebbe un paradosso che vengano sperperati soldi”.

CAPITOLO DEHORS – Altro problema ancora irrisolto quello relativo ai dehors. “Ci sono alcuni commercianti che hanno tali strutture senza una vera dichiarazione rilasciata dal Comune, altri invece che hanno presentato le istanze per averli e non hanno ricevuto risposta”, ha dichiarato Gaspari. “L’assessore Filiaggi deve sbrigarsi a fare qualcosa, il Natale è alle porte e se la situazione non si risolve a rimetterci sono i commercianti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Ameli: “Esattamente un anno fa sono apparsi dal nulla queste strutture. Il sottoscritto ha presentato nel giro di una settimana un’interrogazione chiedendo per quale motivo non era stata coinvolta la sovrintendenza. Quello che il PD chiede all’Amministrazione è proprio un confronto con la sovrintendenza. In altre città come Firenze la questione si è risolta in pochi giorni, ad Ascoli invece tutto tace. Nel centro storico si snoda la vita di molte persone e il lavoro di diverse famiglie. Qualcuno deve assumersi le proprie responsabilità politiche e amministrative”.

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