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ASCOLI PICENO – Il consigliere e capogruppo Pd Francesco Ameli è troppo giovane per ricordare i primi passi a proposito del Polo Universitario, questo il parere del consigliere regionale Piero Celani. “Ameli è giovane e non credo che i suoi ricordi possano affondare nel 1999, quando mosse i primi passi questa vicenda”.

LA STORIA – “Nell’agosto del 1999, il primo atto della giunta Celani fu l’acquisto della prima tranche e con fondi propri, e non regionali, per un importo di circa 5 miliardi di vecchie lire, del complesso dell’Annunziata. – ripercorre Celani – Insediati da appena un mese indirizzammo subito i nostri sforzi verso il potenziamento dell’offerta universitaria, concludendo con l’ingegner Maresca, all’epoca direttore generale della Asl, un protocollo d’intesa per l’acquisto del vecchio ospedale Mazzoni. Se poi siamo arrivati al novembre del 2015 per l’inaugurazione, Ameli dovrebbe guardare in casa propria.

L’ACCUSA – Per Celani la colpa di tale ritardo è la continua contrapposizione del Pd della Provincia prima e della Regione poi che “hanno frapposto negli anni una molteplicità di vincoli e distinguo”. Oggi la sinistra in salsa ascolana e picena inneggia a questa conquista, quasi a volersi autopremiare per il raggiungimento del traguardo che non è affatto merito loro e lanciano, giusto per non perdere l’allenamento, accuse a chi avrebbe potuto e dovuto fare di più e ben prima dei quindici anni che sono stati necessari per raggiungere l’inaugurazione. Eppure, se Ameli avesse la bontà di fare un po’ di ricerca storica, scoprirebbe che il progetto complessivo c’era e c’è. “E mentre la Provincia diceva no, a prescindere, alla variante urbanistica, la Regione, che aveva i fondi necessari, bocciava tutto quello che passava tra le loro maglie. – prosegue – Per anni abbiamo chiesto alla Regione di darci quelle che erano le nostre risorse per completare l’acquisto. Risultato? Uno stop di dieci anni”.

POLITICA DEL NO – “La negazione è una costante nella sinistra ascolana e picena. No alla sesta vasca e che finirà per mettere in crisi tutto il territorio e questo nonostante che la Regione abbia previsto nel Piano dei Rifiuti solo la discarica di Relluce per la nostra zona. E ancora, no al piano di recupero della Carbon targato Restart dove l’on. Agostini è sempre in prima fila. E tra un no e l’altro i renziani nostrani che fanno? Mettono in vendita due piani di Palazzo S.Filippo e l’Hotel Marche. Questa volta a dire no sarà Forza Italia”.

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