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Un passato da ricostruire ma che lo tormenta ancora. La voglia di ricominciare da capo. La speranza di poter avere un futuro pacifico.

Questi sono i 3 grandi obiettivi di Jason Bourne. Ex soldato, nei primi capitoli della sua avventura la ricerca della sua vera identità e al contempo del suo passato lo tormentavano, lasciandolo sempre isolato e chiuso in sé stesso.Un moderno James Bond, ma più malinconico e con una missione personale. Non si trova al servizio di nessuno, non ha segretarie sexy con cui flirtare, o auto e gadget lussuosi con cui combattere il nemico.

La trama di questo 4 capitolo vede Nicky Parsons, ex-agente della CIA infiltrarsi in un ritrovo di hacker a Reykjavik per penetrare nei segreti dell’intelligence statunitense. Così facendo recupera quello che forse è il tassello mancante nella ricostruzione delle origini di Jason Bourne, uomo trasformato in una sorta di macchina omicida in seguito a un esperimento della CIA. Nicky riesce a contattare Bourne, datosi alla macchia, e l’incontro tra i due attira subito le attenzioni dei vertici di Langley, determinati a eliminare entrambi.

Il punto di forza di questo nuovo capitolo sta nella sua capacità di aggiornarsi: comincia nel nord Europa, in Islanda; si sposta in Grecia, dove sono in corso le manifestazioni anti austerity; parla di crisi, di fuga di notizie, di hackeraggio; e anche di un nuovo modo di fare spionaggio, ormai lontano dai vecchi modelli a cui eravamo abituati. La CIA questa volta ha i volti del premio Oscar Tommy Lee Jones e di Alicia Vikander, anche lei fresca vincitrice del prestigioso premio: il primo direttore senza scrupoli dell’agenzia; la seconda, arrampicatrice ed avida, pronta a scendere a patti con Jason Bourne.

Gli incassi hanno premiato il ritorno dell’anti spia, costretto sempre a scappare e braccato ovunque vada e quindi un 5 capitolo in questo ambiente sarà obbligatorio. Ma non basterà aggiornare la trama per stare al passo con i tempi. Le action story, o meglio, le spy story hanno ormai detto tutto, fin dai tempi di Licenza di uccidere. Serve perciò qualcosa di nuovo. Come un eroe che è costretto a scendere in ‘guerra’ perché costretto e non per vocazione o per lavoro. Come Bourne.

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