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ARQUATA DEL TRONTO – “Il Decreto crea le condizioni per salvare i posti di lavoro a rischio nelle campagne terremotate che si contraddistinguono per un’elevata densità di aziende agricole che sono 9 ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 2,7%”. Questo è quanto ha affermato la Coldiretti Marche a margine dei contenuti del Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede un importante impegno a sostegno delle attività agricole e di allevamento.

IL DECRETO PER LA RICOSTRUZIONE – Il provvedimento prevede finanziamenti agevolati per la riparazione, ricostruzione e ripristino degli immobili ad uso produttivo, contributi per i danni alle scorte e ai macchinari di lavoro, l’accollo allo Stato del cofinanziamento regionale dei Piani di Sviluppo Rurale per i prossimi tre anni al fine di consentire il mantenimento e lo sviluppo dell’attività agricola nei territori colpiti, la sospensione dei contributi previdenziali e la sospensione dei termini di versamento tributari.

UNA RICOGNIZIONE – Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat nella zona marchigiana interessata dalle scosse il 40 per cento del territorio è occupato da superficie agricola. Tre ettari su quattro sono destinati a prati e pascoli, a conferma del deciso orientamento verso le attività di allevamento. Le mucche presenti sono quasi 800, assieme a 200 maiali e 11.300 pecore. Sono, invece, 21 gli agriturismi che operano in quelle aree e che hanno patito i disagi diretti e indiretti del terremoto, dalla fuga dei clienti, con prenotazioni disdette, alle difficoltà di carattere infrastrutturale. Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento, conclude Coldiretti. Da qui la necessità che la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo. 

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