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ASCOLI PICENO – “Il fatto che il Tar abbia respinto i ricorsi (226,688,699,260,267,256, 671,696,697) promossi dal Comune di Ascoli Piceno ed Ascoli Servizi Comunali nei confronti della Provincia, mette a nudo la strumentalità politica delle azioni messe in atto dal sindaco Castelli”. Così il gruppo consiliare Pd interviene a seguito della notizia data dal presidente della Provincia D’Erasmo in merito al respingimento dei ricorsi.
 
L’APPOGGIO A D’ERASMO – “Ricorsi, usati come clava nei confronti del buon governo della Provincia di Ascoli Piceno. Spiace che a rimetterci da queste figuracce amministrative non siano i governanti della città, ma siano i cittadini ascolani. – hanno aggiunto – Mentre c’è chi si diverte senza motivo a giocare a suon di carte bollate, ad oggi ancora non è iniziata la raccolta differenziata in tutta la città ed in compenso la tari è aumentata del 21%”.
 
L’AFFONDO AL SINDACO – “Piuttosto che presentare ricorsi di dubbia utilità e girare per il referendum, – ha proseguito il gruppo Pd – il sindaco dovrebbe occuparsi di gestire le problematiche ambientali di Ascoli Piceno. La raccolta differenziata ferma ancora al palo, incide negativamente sull’ambiente e sulle nostre tasche. E tutto ciò non è più sostenibile. Doveva iniziare tempo fa! Neanche Pinocchio era in grado di dire tutte queste castronerie sulle date di inizio della differenziata come hanno fatto Castelli e questa amministrazione. Parlando di ambiente è prioritario l’intervento per la chiusura delle vasche 4 e 5 insistenti su Relluce. L’impressione – hanno concluso – è che tutto ciò serva solo a rinviare l’agonia politico-amministrativa di chi non sta facendo altro che rimandare la soluzione di problemi senza mai affrontarli. C’è bisogno di coraggio, e purtroppo in comune c’è chi non ne ha”.
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