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Procedura selettiva impresa ai sensi dell’art.2 c. 5, lett.d) dell’Ord 4/2016. Sapete cos’è? E’ uno dei 43 “Elaborati minimi in merito alla completezza e correttezza formale della Comunicazione di inizio lavori ed alla richiesta di contributo presentata ai sensi dell’Ord. 4/2016 e dell’Ord. 8/2016 s.m.l.”. Tradotto dal burocratese, si tratta di uno dei documenti da allegare al progetto per vedersi riconosciuto il danno subito col terremoto e quindi avere il risarcimento del danno provocato.

La pesantezza della burocrazia

A precisarlo è il consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani che in una nota ha sottolineato come “la burocrazia sta compiendo danni altrettanto ingenti”, rispetto al terremoto. “Il cittadino che ha visto la sua casa distrutta, con tutto il suo carico di affetti e di memoria, ora è alle prese con la burocrazia italiana; lenta, lentissima, implacabile, astrusa. Un mondo parallelo e per certi versi alieno, fatto di codici di riferimento, documenti da allegare, note esplicative, autocertificazioni, Durc e Soa e chi più ne ha più ne metta. – ha aggiunto – La lingua della burocrazia e dei burocrati, involuta e astrusa, infarcita di termini tecnici e giuridici e del tutto estranea al parlare comune nei costrutti sintattici ora è la pietra miliare della ricostruzione”.

Sarebbero 43 gli adempimenti richiesti alle famiglie, spiega Celani: “16 di sola documentazione amministrativa, 12 di documenti da allegare, 15 di documentazione di progetto, per non parlare delle mille difficoltà per trasmettere i dati per via telematica”.

La critica di Celani

“Ce ne è per tutti i gusti: – ha riscontrato il consigliere – dal quadro riassuntivo delle superfici utili ed accessorie per ogni unità immobiliare e per le parti comuni alla documentazione per gli edifici già interessati dal sisma 1997/98. In un anno sono stati prodotti 4 decreti governativi e oltre 30 ordinanze del commissario per la ricostruzione. Un mare di carte e documenti che rischiano di seppellire le speranze dei terremoti. Si parla tanto di ricostruzione leggera e pesante. Ecco, l’aspetto burocratico è pesantissimo. E’ una pena accessoria al dramma di decine di migliaia di sfollati che rischia di soffocare le speranze di rinascita. Il Governo che pure ogni quindici giorni compie ricognizioni e passerelle sui luoghi del cratere per questa o quella inaugurazione, dovrebbe inaugurare invece una nuova stagione: quella dove la burocrazia cede il passo alla logica e al buon senso con conseguenti risparmi per lo Stato e per i cittadini”.

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