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La digitalizzazione globale ha ingrandito i confini e ampliato i mercati, offrendo a start-up e imprese di piccole e medie dimensioni la possibilità di svilupparsi contando su una clientela internazionale.

L’e-commerce ne è l’esempio più eclatante, a cui si aggiungono siti web e piattaforme che offrono servizi ‘dematerializzati’, come l’e-gaming, lo streaming di film e serie tv. Tutti approfittano della rete per far crescere il proprio business e distinguersi dai concorrenti, solo pochi settori ‘resistono’ alla nuova tendenza, mantenendo una presenza minima (ma pur sempre una presenza) su internet e sui social network.

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L’e-commerce: una vetrina digitale al servizio delle marche

Ci sono i negozi fisici, in cui si deve entrare, provare abiti o mettere prodotti nel carrello, fare la fila alla cassa e ripartire con la busta della spesa per andare a recuperare l’automobile nel parcheggio.

E poi ci sono negozi virtuali, in cui basta cliccare su un’immagine per vedere il prodotto, consultare una pagina per leggere i dettagli, dalla composizione al tipo di lavaggio, cliccare ancora una volta per selezionarlo, pagare e attendere il suo arrivo a casa.

Attraverso la rete il commercio mondiale ha cambiato completamente volto ed ha raggiunto traguardi fino a pochi anni fa inimmaginabili, come quello di raggiungere clienti dall’altra parte del pianeta, limitandosi se necessario ad un centro logistico senza aprire costosi negozi. Gli esempi nell’e-commerce sono numerosi.

Il più riuscito è sicuramente Amazon, leader incontestato del settore, capace di mettere a nostra disposizione un numero infinito di prodotti, in ambiti eterogenei come la moda e gli alimentari, e di farli arrivare a casa nostra grazie ad un sistema di consegna capillare.

Ma oltre ai giganti del settore ci sono anche i piccoli imprenditori e i commercianti per hobby, come quelli che vendono su Etsy gioielli, abiti e altri oggetti realizzati a mano.

L’e-gaming e i film in streaming: due servizi di intrattenimento a domicilio

Prima, per fare una partita a carte, era necessario prendere appuntamento e ritrovarsi al bar con gli amici, per giocare a scacchi bisognava frequentare un club in determinati giorni e a determinati orari. Praticare uno sport come il tennis o la boxe era spesso un’impresa difficile, in quanto non tutti i paesi avevano a disposizione campi adatti o sale per l’allenamento ed istruttori esperti. Oggi tutto questo fa parte del passato.

Con videogiochi come quelli di Nintendo si può addirittura partecipare al Grande Slam dal soggiorno di casa, mentre su piattaforme come Betway Casinò sentirsi come al casinò è un gioco da ragazzi, e non richiede di rispettare gli orari di apertura, dress code o di ordinare una consumazione al bancone.

Le piattaforme che offrono questo tipo di servizi su internet sono numerose e consentono a tutti noi di approfittare di servizi a cui prima non avremmo mai potuto avere accesso. All’avvento di internet si deve anche la nascita dello streaming video, con la possibilità di guardare esclusive pellicole cinematografiche e serie televisive in italiano o in lingua originale, come permettono di fare piattaforme come Netflix, leader indiscusso del settore.

I comparatori di prezzi e il trasporto online

rivoluzione digitale comparatori di prezzi

Ci sarebbe oramai da chiedersi che vita sarebbe se per acquistare un biglietto aereo o ferroviario fossimo costretti a recarci in stazione o in un’agenzia viaggi, se per prenotare un’automobile in vacanza dovessimo aspettare di essere atterrati in aeroporto e per l’hotel dovessimo fidarci di cataloghi cartacei o passare intere giornate a fare ricerche sul posto. In un passato non troppo remoto i nostri viaggi e le nostre vacanze si organizzavano esattamente in questo modo.

Ora, invece, ancora una volta possiamo fare tutto da casa: ci affidiamo a comparatori di prezzi, uno strumento temibile che ha purtroppo messo in difficoltà molte piccole agenzie viaggi, come Kayak per trovare il volo migliore, scegliendo liberamente il prezzo, gli scali e gli extra.

Lo stesso vale per l’auto da prendere a noleggio e per gli alloggi, dagli alberghi agli appartamenti messi a disposizione su piattaforme tra cui AirBnb, che senza internet quasi sicuramente non avrebbero mai avuto un mercato. Lo stesso vale per Uber, a cui è difficile pensare senza un’applicazione in grado di mostrare i taxi disponibili nella zona e di farceli prenotare in tempo reale.

Le imprese che pensano di staccare la spina

Le aziende che non hanno bisogno, o pensano di non avere bisogno, del web sono oggi relativamente poche. La maggior parte delle imprese di molti paesi, volente o nolente, dispone di un sito internet sul quale indica almeno le informazioni essenziali che la riguardano: il tipo di attività, la sua storia, il recapito telefonico e l’indirizzo per raggiungerla.

Con la diffusione a macchia d’olio dei social network, da Facebook a Instagram, è facile che le piccole imprese che magari hanno per il momento rinunciato a creare un sito web abbiano optato invece per un profilo social, gratuito e rapidissimo da creare, per promuovere i propri prodotti.

Ovviamente non tutto richiede di essere pubblicizzato su internet, e non sempre, in effetti, ne vale la pena. Un panificio di quartiere non avrà probabilmente bisogno di un sito, non metterà online le foto dei diversi tipi di pane, focacce e brioche, per venderle a clienti sparsi in tutto il mondo. Lo stesso vale per un ferramenta, o per una copisteria.

Eppure anche queste attività, nel momento in cui decidessero o avessero bisogno di ampliare la loro clientela e di farsi pubblicità, potrebbero decidere di creare la loro pagina web e farsi referenziare da Google.

L’avvento di internet ha trasformato le aziende esistenti e creato proficue opportunità per la nascita di nuove imprese, prima inimmaginabili. Si tratta indubbiamente di un’opportunità, che viene sfruttata in misura diversa e con metodi differenti a seconda dei settori e delle ambizioni di ognuno.

 

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