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Macerie terremoto: a più  di due anni dal terribile evento, ancora sono tutte lì nei comuni del territorio ascolano, colpevole – forse, come ogni volta – la burocrazia, o forse qualche scelta mal ponderata.

Dopo che nei mesi scorsi la Regione Marche ha rescisso il contratto con la ditta sanbenedettese “Piceno Ambiente” per la rimozione delle macerie nell’ascolano, il 20 Novembre si è giunti all’affidamento definitivo del servizio alla ditta Cosmari di Macerata che già sta rimuovendo le macerie nel proprio territorio.

Ma nell’ascolano è ancora tutto fermo, con gravi ritardi ripercussioni sulla ricostruzione, già lenta di per sé.  A fare il punto della situazione stavolta è il consigliere regionale Pietro Celani, esponente di Forza Italia, che già quando ancora il subentro della Cosmari era solo un’ipotesi aveva preparato un’interrogazione al Consiglio della Regione Marche nella quale chiedeva spiegazioni sulla scelta che si stava compiendo.

Macerie terremoto, perché Cosmari

Perché la maceratese Cosmari invece di una ditta del territorio ascolano o anche fermano? Del resto è lo stesso articolo l’articolo 28 del decreto 189 del 17 ottobre 2016 che disciplina il processo di gestione delle materie che indica tra i requisiti delle imprese aggiudicatrici del servizio, proprio quello della operatività sul territorio.

Quindi – ha chiesto Celani – perché non la fermana Asite o Ascoli Servizi?

La risposta è arrivata poco prima dell’atto di aggiudicazione definitiva, dall’Ufficio dell’assessore all’ambiente Sciapichetti (sebbene non siglata da alcuno), nella quale si rappresentavano delle esigenze di speditezza tali da non poter permettersi di scegliere un’impresa che non aveva già le competenze per svolgere questo servizio.

In altre parole, visto che tutte le macerie – secondo il progetto della Regione – dovevano essere rimosse entro il 31 Dicembre di quest’anno, non c’era tempo di attendere il subentro di una nuova impresa che formasse il suo personale per trasportare e smaltire le macerie. Meglio la Cosmari che a Macerata lo sta già facendo.

Piero Celani, botta e risposta con la Regione

Sul fatto che la Cosmari non opera nel piceno? – ha continuato Celani – Bisogna sempre tener conto che è una società interamente pubblica che  opera in regime di in house providing e quindi può operare soltanto nell’ambito dei comuni soci.

Non sembra un problema, almeno per la Regione, che ha evidenziato che ci sarebbero da smaltire 100.000 tonnellate di macerie, per circa 5 milioni di Euro e Cosmari può operare anche al di fuori del suo territorio se l’introito ottenuto non supera il 20% del fatturato totale.

Ma – incalza Celani – la Regione si è accertata della presenza in loco di altre imprese idonee a svolgere lo stesso servizio? Del resto si tratta di trasportare le macerie dopo che il Genio Militare si è occupato della demolizione, nei centri di Arquata e Monteprandone e sul bando si è voluto specificare che l’impresa aggiudicatrice doveva agire “con mezzi propri”.

Quindi con Cosmari i mezzi arrivano da Macerata, prelevano le macerie e le portano nei siti di stoccaggio piceni e non c’è possibilità di fare affidamenti ai padroncini locali che pure avrebbero maggiore conoscenza del territorio.

In realtà – dice la Regione – gli accertamenti non sono stati fatti perché si aveva contezza che non c’era altro operatore idoneo, ma è un fatto che ad oggi Cosamri non si è ancora mossa e c’è il Genio Militare a braccia conserte che aspetta di poter demolire.

L’integrazione dell’aggiudicazione definitiva: la Regione accorda a Cosmari compensi aggiuntivi sul trasporto.

L’altro ieri la Regione è tornata a rimaneggiare la delibera del 20 Novembre, su istanza della Cosmari, che ha eccepito la difficoltà di operare in zone così impervie (quali quelle picene) e che con ogni probabilità i costi sarebbero stato molto più elevati. Dunque la Regione ha concesso un aumento del corrispettivo per il servizio del solo trasporto.

Da qui al 31 Dicembre rimane davvero poco tempo. Questa è la dead line prevista dalla legge per la rimozione delle macerie in tutto il territorio, ma la situazione sembra non sbloccarsi.

L’aggiudicazione a Cosmari sembra poi essere destinata a finire davanti al TAR, in quanto Ascoli Servizi sembra stia valutando la proposizione di un ricorso. Nel frattempo tutto rimane al proprio posto e dunque niente si ricostruisce.

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