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Nel pomeriggio di lunedì 15 aprile nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani è stato presentato il Piano sociale regionale del triennio 2019 – 2021.

I lavori sono stati aperti dal vicesindaco Donatella Ferretti. Fulcro della presentazione è stato l’intervento del Dott. Giovanni Santarelli, Dirigente regionale del Servizio Politiche Sociali e Sport.

Santarelli ha sottolineato come quello del nuovo triennio sia un piano ampio, che tocca ambiti differenti tra loro. Nella convinzione che il settore delle politiche sociali sia un settore cerniera, che funziona solo qualora riesca a collegare gli altri compartimenti del welfare, sanità in primis, l’attenzione è stata focalizzata su due piani di intervento principali: quello della lotta alla povertà e quello della ricostruzione post sisma, tenendo sempre a mente la centralità del cittadino.

Il piano triennale sociale, cos’è

Il documento consta di quattro sezioni: l’Introduzione, le Coordinate del piano, il Quadro del contesto, i Contenuti della programmazione.

Introduzione e Coordinate del piano

Nell’Introduzione viene delineato il modello di sviluppo: le politiche sociali devono necessariamente avere continuo e forte raccordo con il territorio e, allo stesso tempo, necessitano l’adeguamento alla nuova cornice nazionale ed europea di riferimento.

Le Coordinate del piano a cui prestare importanza, allora, spiega il Dott. Santarelli, sono tre: la connessione con il piano sanitario, l’approccio scientifico, il confronto delle varie parti sociali, attuato anche con il contributo tecnico delle Università marchigiane, che hanno conferito importanza alla valutazione in itinere, avanzando l’idea secondo la quale cambiamenti possono essere effettuati anche in corso d’opera. Ad esempio, è stata portata avanti una riflessione sui punti di forza e di debolezza della programmazione conclusa: i 23 ATS della Regione Marche (Ambito Territoriale Sociale) hanno avuto un rinnovato riconoscimento istituzionale e hanno fatto sì che le disponibilità finanziare regionali fossero meglio distribuite tra i vari comuni, tuttavia i troppo lunghi iter burocratici hanno indebolito la loro funzione fortemente programmatica; conseguenza delle ATS sono stati anche accorpamenti e riduzioni di personale. 

Il Quadro del contesto

Un focus particolare, nel Quadro del contesto, è stato dedicato alla questione del sisma del 2016. 

“A tre anni da quell’evento siamo in una condizione post emergenziale dove le criticità problematiche sono all’ordine del giorno”, afferma il Dirigente Regionale. Sono stati raccolti ad hoc dei dati che fotografano la situazione oggettiva della Regione, ponendo fortemente il problema della ricostruzione, non solo edilizia, ma anche del tessuto sociale, in un territorio dove, ad esser venute meno non sono solo le strutture ma soprattutto i servizi; in più, i domicili temporanei, dovuti anche all’elargimento del CAS (Contributo Autonoma Sistemazione) alle famiglie terremotate stanno tendendo a diventare sempre di più residenze definitive. 

L’obiettivo che ci si pone a riguardo nel neonato piano triennale è, appunto, l’impellente riprogrammazione della rete di servizi.

I Contenuti della programmazione del piano sociale

I Contenuti della programmazione sono divisi in Obiettivi strategici di sistema e Direttrici di sviluppo delle politiche di settore. 

Gli otto Obiettivi strategici possono essere riassunti in misure riguardanti il sisma, i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), la centralizzazione del sistema e il cambiamento del modo di finanziamento delle politiche sociali. 

Le Direttrici di sviluppo consistono, invece, nella lotta alla povertà, nella regolamentazione dell’immigrazione, nel contrasto di tutte le violenze di genere e di qualsiasi forma di dipendenza, legale e illegale. Sono previste, inoltre, misure di sostegno all’invecchiamento attivo e alla disabilità, aiuti alla formazione delle capacità genitoriali, politiche per la casa e per i giovani, riforma del Servizio Civile, e, non ultime, politiche sociali legate alla promozione della pratica sportiva.

A fine del suo intervento, Santarelli ha posto l’accento sull’importanza della divulgazione e del confronto, che sta attuando presentando il piano in diverse città marchigiane, occasioni per raccogliere il pensiero delle autorità e degli enti locali, ma anche dei singoli cittadini.

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