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Chiusura Traforo, dietrofront di Strada dei Parchi. La società ha infatti annunciato la revoca della chiusura della galleria di circa 10 km che attraversa il Gran Sasso, prevista per la mezzanotte del 19 maggio.

Chiusura traforo, cosa è successo

La procura di Teramo ha aperto un’inchiesta sull’inquinamento delle falde acquifere, la cui salubrità pare essere a rischio, per presunte interferenze tra i laboratori, le gallerie autostradali e il sistema di condutture delle acque.

Precedenti c’erano già stati nel 2002, quando vennero riversati nelle falde dei materiali tossici dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che ha sede nel cuore del Gran Sasso. Tra 2016 e 2017, poi, era stata riscontrata nelle acque un’alta presenza di toluene, liquido tossico simile, per certi aspetti, al benzene, fatto che aveva causato il momentaneo blocco idrico in diversi luoghi dell’Abruzzo.

Venerdì scorso si è effettuata una riunione nella Prefettura di Teramo, durante la quale Strada dei Parchi ha illustrato il piano operativo per la chiusura del traforo. Reazioni sfavorevoli non sono tardate ad arrivare, con accuse alla Concessionaria e al Mit e con la pressante richiesta della nomina di un commissario, come previsto dal Decreto Sblocca Cantieri, che si interessi della messa in sicurezza dell’infrastruttura (costo stimato circa 170 milioni di euro) e della sua manutenzione.

Chiusura Traforo, il perché della revoca

La chiusura avrebbe interessato dunque, nello specifico, il tunnel che attraversa la montagna nel tratto di A24 tra gli svincoli di Assergi e Colledara/San Gabriele

La notizia della mancata interruzione della viabilità è arrivata ieri, dopo un incontro di Strada dei Parchi con la Procura di Teramo e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Mauro Fabris, il Vicepresidente della Concessionaria ha dichiarato, inoltre, di essere in attesa di un ulteriore incontro con il Mit per pianificare i primi interventi da fare sull’acquifero, mentre proprio in queste ore Strada dei Parchi sta depositando una memoria esplicativa, presso la Procura di Teramo, di tutte le azioni intraprese in passato e di quelle pianificate per mettere in sicurezza l’area interessata, a tutela dei propri dirigenti e della stessa società.

Dunque, per un anno sarà possibile viaggiare solo sulla corsia di sorpasso, tempo previsto per i termine dei lavori e della messa in sicurezza del tratto. Buona notizia per l’Abruzzo, che non vedrà compromesso totalmente uno dei suoi punti di snodo fondamentali a livello di viabilità, commercialmente e turisticamente parlando, specie ora che si avvicina la bella stagione, e anche in termini di sicurezza, in caso di calamità o di particolare emergenze sanitarie.

 

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