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Coronavirus, in considerazione delle numerose regioni interessate dal fenomeno e della pluralità di settori economici coinvolti, la Cna ha sollecitato l’adozione di un piano di azione energico ed immediato per limitare i danni diretti e indiretti che l’emergenza in atto può produrre alle attività economiche, non circoscrivendo gli interventi alle sole imprese situate nei comuni che saranno individuati dai provvedimenti governativi.

“A quanto si fa sapere dal ministero dell’Economia, attualmente ci sono lavori in corso nei ministeri economici per mettere a punto un pacchetto di aiuti alle aree colpite dall’emergenza coronavirus: gli uffici legislativi hanno lavorato al testo di un decreto legge per fronteggiare le prime conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria” scrivono dalla Cna. L’idea sarebbe quella di varare misure per famiglie e imprese residenti nelle zone rosse simili a quelle già utilizzate per terremoti e altre calamità. Tra queste, la sospensione del versamento dei tributi erariali e locali, oltre che dei contributi previdenziali, la sospensione della riscossione dei tributi e dei relativi termini, l’accesso facilitato al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, la sospensione dei pagamenti per i contratti di somministrazione dell’energia elettrica. Infine, si sta valutando se e come riconoscere contributi per la ripresa delle attività in caso di danno accertato.

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Coronavirus, le misure proposte dalla Cna

La Cna ha presentato una serie di misure da adottare rapidamente per fronteggiare gli effetti sull’economia provocati dal Coronavirus. Nel dettaglio i provvedimenti richiesti dalla Cna per rispondere all’emergenza Coronavirus sono la sospensione imposte e tributi, la sospensione pagamenti utenze (elettricità, gas, acqua, etc.), la sospensione pagamento rate mutui e finanziamenti, la sospensione dei contributi (Inps) e dei premi assicurativi (Inail), l’introduzione di un’indennità per i lavoratori autonomi e professionisti interessati dalla sospensione delle attività, il potenziamento degli strumenti previsti dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, anche per le aziende oggi scoperte, attraverso il rafforzamento con risorse pubbliche dei fondi complementari di natura privatistica disposti dalla contrattazione collettiva.

 “Misure dello stesso tenore di quelle messe in campo nel post terremoto e proprio in questa direzione ci stiamo muovendo come Cna Picena. Nel senso che le cosiddette zone rosse stanno subendo e subiranno impatti negativi significativi. Ma anche molte altre zone vanno prese in considerazione, proprio come sostenemmo nel post sisma, per i tanti e non meno importanti danni cosiddetti indiretti”, spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli.

Coronavirus, l’impatto sul turismo nel Piceno

“Infrastrutture come l’A14 con forti criticità, recessione e ricostruzione con luci e ombre e ora questo allarme che come Cna del territorio chiediamo sia tenuto in debito conto dal Governo. Fra i tanti, e purtroppo inevitabili, danni indiretti mettiamo ai primi posti senza dubbio il rischio delle disdette di prenotazioni per le strutture ricettive e della ristorazione. Danni che, temiamo fortemente, probabilmente si faranno sentire dal periodo pasquale a tutta la stagione turistica estiva. E questo vale sia per la costa, per la zona montana e città e borghi d’arte”, aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena.

Cna Turismo, poi, chiede la convocazione urgente del tavolo di crisi sul turismo promosso dal Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, alla luce dei provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri per fronteggiare gli effetti del Coronavirus. Nella prima riunione del 6 febbraio scorso è stata annunciata una successiva convocazione per studiare e definire le misure di indennizzo per gli operatori del settore che genera circa il 12% del Pil italiano con un giro d’affari di 146 miliardi di euro.

“Il divieto di eventi pubblici e delle gite scolastiche sta già producendo numerose cancellazioni. È urgente l’assunzione di misure per alleviare il pesante impatto economico prevedendo la sospensione dei versamenti contributivi e di disporre misure straordinarie di supporto al reddito dei lavoratori dipendenti e indennità per artigiani e lavoratori autonomi danneggiati dalla crisi. Il comparto del turismo in Italia conta quasi 216 mila esercizi ricettivi e 12 mila agenzie di viaggio per le quali è di fondamentale importanza definire misure per la gestione delle prenotazioni che comportano penali. Sulla base dei dati del 2018 il movimento di passeggeri negli aeroporti italiani supera i 180 milioni, quasi 80 milioni transitano per i porti. Circa 75 milioni di escursioni turistiche sono realizzate attraverso l’uso dell’auto e per motivi di turismo il treno assicura 4,5 milioni di convogli”, concludono dalla Cna.

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