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Maturità 2020, è stato approvato l’atteso Decreto-Scuola, che ha confermato molte delle anticipazioni degli scorsi giorni. Oltre ai dubbi sulla scuola, il Consiglio dei Ministri previsto per oggi dovrebbe chiarire anche quali saranno le ulteriori misure economiche previste per famiglie e imprese: tra gli aiuti si pensa allo stop dell’iva, dell’irpef e dei contributi.

In primo luogo, il decreto ha confermato lo svolgimento dell’esame di maturità e di terza media per il 2020: nessuna promozione meccanica, entrambe le prove si terranno. In via eccezionale, tuttavia, tutti gli studenti che non si trovano a dover sostenere esami verranno promossi ed ammessi all’anno successivo, anche quelli con insufficienze nel primo quadrimestre.

Ad essere vagliata, per settembre, è anche l’ipotesi di tenere lezioni online a distanza, qualora il virus dovesse riproporsi anche nel periodo autunnale. “Penso al problema atavico alle classi pollaio in cui è difficile tenere il metro di distanza. Con lo staff del Ministero lavoreremo a tutti gli scenari. Domani in Consiglio dei Ministri discuteremo a un decreto che farà riferimento anche a questi aspetti e la maggioranza di governo oltre a preparare la fine di questo anno scolastico, per cui gli studenti non perderanno l’anno, inizierà a pensare anche al prossimo anno”, ha dichiarato ieri il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina su Rai Tre durante la trasmissione Che tempo che fa.

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Maturità 2020, gli scenari possibili

Per il momento, sappiamo che se le scuole non riapriranno entro il 18 aprile si tornerà sui banchi a settembre. “Abbiamo previsto diversi scenari che garantiscono un esame di maturità serio”, ha dichiarato il Ministro Lucia Azzolina.

Gli esami di terza media e di maturità si terranno ma i ragazzi non saranno fatti rientrare in classe finché la situazione non sarà tornata sicura. Gli scenari possibili sono due: una commissione interna con solo il presidente esterno qualora si dovesse tornare a scuola entro il 18 maggio, con la prova di italiano nazionale il 17 giugno e la seconda prova preparata dalla commissioni interna, a cui seguirà l’orale alla fine di giugno; se invece non si dovesse tornare, gli esami consisteranno in un’unica prova orale e gli studenti saranno tutti ammessi, “ma non significa essere promossi”, ha precisato il Ministro. Per quel che riguarda l’esame di terza media, in caso di riapertura si terrà in una versione alleggerita con “l’eliminazione di una o più prove rimodulando le modalità di attribuzione del voto finale” si legge nella bozza del decreto, mentre se le scuole non dovessero riaprire, come del resto è più probabile, “gli studenti presenteranno un elaborato e ci sarà lo scrutinio finale. L’esame comunque si farà”.

Per gli alunni che hanno lacune formative, è prevista la possibilità “dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.

Anno scolastico 2020/21: didattica a distanza? 

Ci sono dubbi anche per l’anno scolastico 2020/2021: se ci saranno ancora casi di Covid-19 è da ponderare un distanziamento maggiore nelle classi o addirittura di adottare misure di didattica a distanza.

“La maggioranza di Governo prepara la fine di questo anno scolastico che non sarà perso grazie alla didattica a distanza e prepariamo anche l’inizio del prossimo”, ha proseguito Azzolina nella trasmissione di Rai Tre, chiarendo che il governo non ha fissato una data per decidere se e quando si ritornerà a scuola: “non ci siamo dati una data ma quando si ritornerà a scuola sarà perché avremo la certezza che i nostri figli, i figli degli italiani, saranno al sicuro”.

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