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Fase 2, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo è critica sulla gestione della fase postemergenziale: “Sono ancora molte, troppe, le attività che ad oggi si vedono costrette a rimanere chiuse a causa dell’emergenza coronavirus e delle conseguenti disposizioni del Governo”, afferma il Presidente territoriale Renzo Leonori, proseguendo: “Disposizioni che a noi sono sembrate in molti casi frutto di decisioni frettolose e poco ponderate e che non sono andate per nulla incontro alle reali esigenze delle nostre imprese”.ù

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Fase 2, le attività ancora chiuse

In base all’allegato 3 dell’ultimo Dpcm del 26 aprile scorso tra le attività che al momento non possono esercitare troviamo il commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli, i servizi di ristorazione e i servizi per la persona, “tre settori che offrono servizi tra i più richiesti e che incidono fortemente sull’economia del nostro territorio”, puntualizza Confartigianato.

Sono chiuse anche le attività di noleggio e leasing operativo, servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione, servizi per edifici e paesaggio, attività creative, artistiche e di intrattenimento, biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali, attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento, e la produzione di beni e servizi indifferenziati.

Fase 2, la situazione nelle Marche Sud

L’Associazione ha elaborato un documento contenente l’elenco delle imprese con i codici ateco che ad oggi non possono esercitare e, dati alla mano, nelle tre province di Macerata, Ascoli e Fermo, sono 12.514 le imprese ancora ferme.

Tra i settori più interessati c’è sicuramente quello del commercio al dettaglio con 4.094 imprese (2169 nella provincia di Macerata, 837 in quella di Fermo e 1088 nell’ascolano), seguono i servizi di ristorazione, settore che conta 4.005 attività (1707 MC, 904 FM, 1394 AP) e i servizi per la persona con 2.844 attività (1286 MC, 697 FM, 861 AP).

Se per alcune attività la riapertura è prevista per il 18 maggio prossimo, per molte altre la situazione non è ancora chiara. “Non dovrebbero esserci più problemi almeno per il settore benessere per il quale attendiamo indicazioni dalla Regione che questa mattina, insieme all’Asur, ha eseguito la simulazione per verificare nel concreto la fattibilità delle misure di sicurezza. Auspichiamo di avere quanto prima risposte concrete perché il nostro Paese ha bisogno di ripartire, non si può più aspettare, non possiamo più permetterci questa attesa infinita che giorno dopo giorno sta uccidendo le nostre imprese”, conclude Leonori.

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