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Una giornata importante per la fase 2 nelle Marche, sono infatti stati deliberati in giunta regionale una serie di protocolli di sicurezza per la riapertura delle attività, dalle spiagge ai ristoranti fino ai centri estetici. Approvato anche un atto per i servizi sociali socio-educativi, molto attesi dalle famiglie.

Il pacchetto varato oggi dalla giunta regionale vale per le Marche il primato in tutta Italia: “siamo la prima regione ad aver approvato i protocolli di sicurezza per la riapertura”, ha detto l’assessore Pieroni.

“Abbiamo tutte le carte in regola per riaprire dal 18 maggio tutte le attività economiche, per poter mantenere questo percorso dovremo continuare a mantenere l’attuale curva epidemiologica”, ha spiegato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli. Proprio questa mattina, infatti, l’annuncio del via libera al pacchetto di protocolli di sicurezza è stato dato in videoconferenza dal presidente Ceriscioli, l’assessore al Turismo Moreno Pieroni, l’assessora alle attività produttive Manuela Bora, e il presidente Anci Maurizio Mangialardi.

Sulla riapertura anticipata al 18 maggio, Ceriscioli ha assicurato che c’è sintonia col governo e che nel pomeriggio “parteciperà all’incontro previsto con il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia”.

“La Regione ha deciso di percorrere un percorso condiviso, assieme agli Ambiti territoriali e questa è la strada giusta per la ripresa della fase 2”, ha aggiunto Mangialardi.

Fase 2 nelle Marche, le regole per il turismo

“Turismo e commercio sono due pilastri per la ripartenza economica della regione”, ha spiegato l’assessore Moreno Pieroni. Per il settore della ricettività sono quattro i protocolli utili:

  1. protocollo per le strutture alberghiere
  2. protocollo per villaggi e campeggi
  3. protocollo per le strutture balneari
  4. protocollo per le spiagge libere

Regole per le strutture ricettive

Il primo protocollo riguarda le strutture alberghiere, attenzione focalizzata sull’accoglienza. Nelle stanze sarà obbligatoria la sanificazione per ogni cambio degli ospiti e l’igienizzazione continua. All’ingresso ci sarà un percorso di entrata nella struttura, con protocolli definiti e chiari. Vietati gli assembramenti nelle aree comuni, come il ristorante.

Villaggi e campeggi 

Le criticità più rilevanti sono collegate a piscine, servizi igienici e spazi di animazione. Per le piscine, si potranno posizionare lettini distanti tra loro almeno 2 metri, in piscina al massimo 4 persone ogni 10 metri quadrati. I servizi igienici dovranno essere sanificati e igienizzati più volte al giorno. 

Strutture balneari: le spiagge

La notizia importante su questo fronte è la linea comune con Emilia Romagna e Abruzzo: l’obiettivo è far valere le stesse regole sul litorale del medio Adriatico così da rassicurare i turisti.

Le regole in spiaggia: 1 ombrellone ogni 10 metri quadrati, lettini ad almeno 2 metri l’uno dall’altro. Le docce calde o fredde possibilmente all’aperto.

Le strutture balneari potranno utilizzare gli spazi dei campi da beach volley o dell’animazione per ricavare ulteriori posti per gli ombrelloni.

Spiagge libere

Il principio ispiratore è stato che le spiagge libere marchigiane dovranno rimanere come gli anni passati, con distanziamento tra lettini e asciugamani di almeno 2 metri tra loro e ombrelloni ad almeno 4 metri. 

Protocolli di sicurezza per i negozi di abbigliamento

Per ora poche regole ma semplici: mascherine obbligatorie, igienizzazione delle cabine di prova e dei capi. 

L’inizio della stagione dei saldi è posticipata al primo agosto.

Bar e ristoranti

Addio ai menu che diventano digitali. Barriere di plexiglass in cassa, mascherine per tutti gli operatori, zucchero solo monouso. In caso di comitive vige il distanziamento di un metro o il posizionamento di barriere in plexiglass. Diventa obbligatoria la prenotazione.

Servizi sociali

Infine, focus anche sui servizi sociali, come i centri diurni e i centri per diversamente abili. “Abbiamo chiesto agli Ambiti territoriali di mandare il calendario delle riaperture – ha detto ancora Mangialardi – . Dai centri diurni ai centri per diversamente abili, un sostegno alle famiglie che devono anche riprendere a lavorare. Dobbiamo collegare la ripartenza sociale con quella economica”.

 

 

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