Articolo
Testo articolo principale

Giovedì 7 gennaio, stando alle decisioni del governo, le scuole medie e le superiori dovrebbero riaprire in presenza al 50%. In merito a questa decisione è in atto un dibattito trasversale sull’opportunità di rinviare la ripartenza. Alla luce dell’aumento dei contagi e degli indici di riferimento il dibattito si accende. Sindacati della scuola e virologi consigliano al momento di aspettare la data del 18 gennaio e c’è anche qualche regione che sta pensando alla data del 25 gennaio. Aspettare oltre la seconda metà di gennaio vuol dire attendere gli esiti delle misure restrittive del periodo natalizio. Uno slittamento sulla riapertura che aiuterebbe anche a mettere in atto ulteriori azioni per aprire con maggior sicurezza le scuole.

La Scuola una questione politica

Dal Ministero dell’Istruzione nessuna direttiva diversa da quella in programma. Per La ministra Lucia Azzolina gli studenti torneranno in classe giovedì prossimo. A supportate il tutto anche la ministra dei Trasporti Paola De Micheli che dal canto suo fa sapere che per quanto riguarda il potenziamento dei mezzi è tutto pronto. Di netto parere opposto è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, contrario a riaprire le scuole superiori, anche al 50 %. Oltre a lui negli ultimi giorni si è schierato anche Francesco Acquaroli: “La riapertura delle scuole il 7 gennaio è un rischio, se non accompagnata da altre accortezze, proprio nel momento cui si vede la luce in fondo al tunnel per il vaccino. Si rischia di rimandare le nostre strutture sanitarie nell’emergenza assoluta”.

Ipotesi riapertura scuola

Nel caso di un rinvio della riapertura delle scuole, prende piede l’ipotesi di poter ripartire con tutto il personale scolastico vaccinato, sia corpo docente che non docente. Altra idea per aumentare il livello di sicurezza degli studenti è quello di far slittare ulteriormente gli orari di ingresso a lezione e potenziare il servizio trasporti per evitare il contatto stretto nelle ore di punta dei lavoratori pendolari. In attesa delle decisioni finali, nel Piceno e nelle Marche, restano attive le disposizioni ministeriali con turno unico d’ingresso.

TAG: ,