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Il Ministro della Salute, Roberto Speranza ha emanato una nuova ordinanza con cui proroga la chiusura degli impianti sciistici fino al 5 Marzo, quando scadrà anche il decreto emanato il 14 Gennaio.

“Il provvedimento, tiene contodei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi” si legge.

Una doccia fredda per le regioni e ancora di più per i gestori degli impianti che speravano nella riapertura: “Dopo il 3 Dicembre, il 7 gennaio, il 18 Gennaio e il 15 Febbraio, adesso la proroga al 5 marzo. Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso per l’apertura di Lunedì”.

Nuovo dpcm, la decisione del Ministro Speranza 

Una decisione difficile e sofferta quella presa dal Ministro della Salute, Speranza riguardante la chiusura degli impianti sciistici prorogata fino al 5 Marzo ma allo stesso tempo inevitabile dopo i dati allarmanti dei contagi legati alle nuove varianti del coronavirus, soprattutto quella inglese  e il rischio che nei prossimi giorni altre regioni possano entrare nella zona arancione.

Gli impianti dovevano riaprire oggi 15 Febbraio nelle regioni gialle ma dopo il parere negativo del Comitato Tecnico Scientifico secondo cui non sussistono le condizioni idonee,   il Ministro della Salute ha cambiato idea e ha deciso di emanare una nuova ordinanza con cui ordina la proroga di tale chiusura.

Decisione che è oggetto di critiche soprattutto da parte dei diversi Governatori Regionali: “Spero sia l’ultima volta, non è più tollerabile. Impararlo poche ore prima, oltre al danno c’è la beffa. È inaccettabile. Premettendo che noi non siamo scienziati e mettiamo al primo posto la tutela della salute, la settimana scorsa il Cts aveva dato il via libera all’apertura degli impianti per le zone gialle. Abbiamo lavorato come Regioni per riaprire le piste da sci con regole ancora più stringenti e abbiamo fatto validare le nuove linee guida. Gli imprenditori hanno lavorato per far riaprire le piste, ci sono già state prenotazioni alberghiere”, ha detto il  Presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

Dello stesso parere anche il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, “trovo assurdo apprendere dalle agenzie di stampa la decisione del ministro della Salute di non riaprire gli impianti sciistici a poche ore dalla scadenza dei divieti fin qui in essere, sapendo che il Cts aveva a disposizione i dati da martedì, salvo poi riunirsi solo sabato. Una decisione, dell’ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa. Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di ‘settimana in settimana’ è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini”. 

L’ira dei gestori

Immediata anche la reazione dei diversi gestori degli impianti sciistici, pronti a riaprire oggi come prevedeva l’ultimo decreto,” continuano a rimandare l’apertura, vorrei capire cosa è cambiato oggi rispetto a una settimana fa, ci stanno disprezzando, sono vergognosi. Non hanno rispetto del lavoro altrui. Io ho fatto venire due ragazzi dalla Romania, gli ho garantito un mese, e ora?Stanno spendendo un sacco di soldi per le piste e questi hanno il coraggio di chiudere tutto il giorno prima. Hanno venduto gli skipass, noi abbiamo le prenotazioni per il weekend. Non è giusto che ci disprezzino così, disprezzano la nostra categoria. È più che vergognoso, hanno mostrato disprezzo per la situazione di questo settore in Italia. Le  condizioni per riaprire gli impianti ci sono». E poi fa notare: «L’estate scorsa hanno fatto riaprire le discoteche, di che parliamo?”.

L’Amministratore Unico del Centro Turistico Gran Sasso, ha spiegato, “ speriamo di aprire agli inizi di marzo ed arrivare fino ad aprile, alla luce degli oltre tre metri di neve, per avere una coda stagionale che non salverà il bilancio per il quale siamo rassegnati, ma che ci permetterà di far sciare quanti stanno aspettando di mettere piede sulla neve. Stiamo col morale sotto i piedi, continuiamo a lavorare e poi non si riapre gli impianti, abbiamo gettato al vento tanto lavoro”.

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