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Israele condivide con il mondo l’efficacia della sua campagna vaccinale. Un programma di massa e basato sulla rapidità che ha portato il 49% della sua popolazione ad aver ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer. Nuovi casi di positività in grande diminuzione e soprattutto meno casi gravi da Covid-19. La nazione fa riprendere così moltissime attività. Tornano a riaprire negozi, musei, centri commerciali, attrazioni turistiche e perfino ripartono concerti ed eventi sportivi anche se con limitazioni di capienza.

Israele prova a riaprire

Tutto il mondo ha gli occhi puntati su Israele. Il primo stato ad intraprendere una vera campagna vaccinale di massa con una grande disponibilità di vaccini. Il paese è uscito dal suo terzo lockdown il 27 dicembre scorso e ora si gode una serie di riaperture tra cui palestre, hotel e luoghi di culto. Nonostante l’allentamento delle restrizioni, all’aeroporto internazionale vige ancora la chiusura per altre due settimane. Delicata infatti la situazione nel resto del mondo e anche nei paesi confinanti. Al proprio interno delicata soprattutto la questione palestinese che è ancora in attesa dei vaccini e sta provando a ricevere qualche dose dalla Russia.

Certificazione ai vaccinati

Mentre da una parte si condividono gli ottimi risultati di una vaccinazione di massa, dall’altra si apre un dibattito internazionale su alcuni delicati aspetti. Israele rilascia infatti un certificato a tutti coloro che si sono vaccinati. Il documento, contenuto in un’app, viene rilasciato dal Ministero della Salute e ha una validità di sei mesi a partire da una settimana dopo la seconda dose. Con tale strumento si potrà accedere a diverse attività. In Italia come in gran parte degli stati europei, tale iniziativa apre infiammati dibattiti riguardanti i diritti delle persone. Tra privacy e disuguaglianze sociali, molte le problematiche di diritto che potrebbero crearsi nel simulare tale metodo di riconoscimento.

Efficacia del vaccino Pfizer

Nel frattempo in Israele, il Ministero della Salute conferma che gli studi hanno rivelato che il rischio di malattia dal virus è diminuito del 95,8% tra le persone che hanno assunto entrambe le dosi del vaccino Pfizer. Inoltre viene confermata l’efficacia del vaccino al 98% nel prevenire febbre o problemi respiratori. Il primo ministro Benjamin Netanyahu afferma la volontà di vaccinare il 95% degli israeliani sopra i 50 anni nelle prossime due settimane.

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