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Marche, secondo uno studio effettuato dalla Cna, nei primi tre trimestri del 2020 le imprese marchigiane hanno esportato merci per 7,9 miliardi di euro contro i 9,1 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Si registra, quindi, un calo di 1,2 miliardi di euro per l’export delle Marche nei primi nove mesi dell’anno. Un dato allarmante che impone, per la Cna, di raddoppiare gli sforzi nel 2021, per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese marchigiane.

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Marche: esportazioni in forte calo

Nei primi tre trimestri del 2020, secondo il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Istat, le esportazioni delle Marche sono calate del 13,2%, quindi più rapidamente di quanto è avvenuto per il Paese nel suo complesso (-12,5%), per il Centro Italia (-11,8%) e per le regioni del Centro e Nord Est simili alle Marche per struttura economica e importanza delle Pmi (Veneto -11,0%, Emilia Romagna -10,6%; Toscana -10,9%).

Questa diminuzione provoca un calo dell’incidenza delle Marche nell’export italiano dal 2,6% del 2019 al 2,5% del 2020.

“La perdita di oltre un miliardo di export nei primi nove mesi dell’anno, soprattutto nel tessile-abbigliamento, nella nautica e nella meccanica impone di raddoppiare gli sforzi nel 2021 per favorire la presenza delle nostre imprese sui mercati esteri. Vanno stanziate risorse adeguate per promuovere l’internazionalizzazione e va consolidata e rafforzata la collaborazione tra Regione, Camera di Commercio e associazioni di categoria”, commenta Otello Gregorini segretario Cna Marche.

Marche, i settori più colpiti dalla crisi delle esportazioni 

Le difficoltà dell’export marchigiano si sono concentrate nel settore moda (-11 miliardi di euro di export) e soprattutto in quello dei mezzi di trasporto  (-21,2 miliardi). Sono diminuite fortemente anche le esportazioni dei macchinari (-9,7 miliardi) e dei prodotti della meccanica diversi da macchinari e elettrodomestici (-6,7 miliardi), settore ampio e importante per le Marche, che va dalle armi ai termosifoni.

Sono cresciute, invece, nei primi nove mesi, le esportazioni di articoli farmaceutici (+27,3%) e, per fortuna, quelle di prodotti alimentari (+1,9%), la cui competitività rispecchia il dinamismo di produzioni fortemente diffuse e radicate sul territorio marchigiano.

“La perdita di export della regione nei primi nove mesi 2020 è dovuta alle difficoltà dei primi due trimestri; nel terzo trimestre le Marche perdono ancora export rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,7%) ma in maniera meno marcata rispetto all’Italia (-4,9%) e a due regioni simili per importanza del manifatturiero: Veneto (-2,5%) ed Emilia Romagna (-2,9%)” conclude Giovanni Dini, direttore Centro Studi Cna Marche.

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