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Marche da podio come meta turistica: nei mesi di luglio e agosto sono state rilevate oltre 925 mila presenze. 192 mila in più (+26 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2019 secondo l’Osservatorio CNA Turismo.

Alla fine della stagione estiva, secondo le stime, saranno 1,2 milioni i vacanzieri che avranno visitato città d’arte, borghi e spiagge marchigianeo.

Nel dettaglio, 498 mila turisti hanno soggiornato in albergo (+20,1 per cento) mentre 441 mila hanno optato per le strutture extra-alberghiere (+37,6 per cento).

“In una stagione estiva nella quale ancora si sono dovuti fare i conti con la pandemia – commenta Gabriele di Ferdinando, di Cna Commercio e Turismo Marche – ha vinto il turismo esperienziale. Il contesto è quello dei percorsi naturalistici e paesaggistici, degli itinerari enogastronomici e dei prodotti tipici delle Marche. Borghi e città hanno saputo coinvolgere il turista con eventi culturali dedicati alla musica, alla letteratura, alla scienza, all’alimentazione.  La regione, con la sua ampia offerta di attività culturali e creative, è l’ideale per accogliere la nuova figura del turista culturale trasversale”.

Se il turismo estivo è andato bene, purtroppo non si può dire la stessa cosa per quello invernale delle località sciistiche.

“Per le imprese della montagna – aggiunge Emanuela Lelli, presidente di CNA Turismo e Commercio Marche – è stato un bagno di sangue ed è urgente che arrivino al più presto i fondi stanziati dal Decreto Sostegni per la montagna. Una montagna, quella marchigiana, ferita dal terremoto e da due stagioni completamente compromesse dal covid».

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