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La lista delle brutture diventa di settimana in settimana più lunga: siamo al numero 14. La città è letteralmente infestata di locandine di ogni tipo appiccicate praticamente ovunque. E’ una forma di parassitismo pubblicitario che si espande come un blob occupando muri, bacheche, vetrine, serrande, pali, sportelli. Persino battenti di finestre e portoni. Senza alcuna regola. E senza alcun controllo.

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Ascoli è una città che apprezza e cerca la bellezza, come ci ricorda la mostra allestita nel Palazzo dei Capitani. Però offre di sè una immagine di grande sciatteria.

“La nostra città  – si legge nella nota di Ascoli Nostra – è completamente tappezzata da locandine, avvisi e fogli di vario genere che vengono affissi per la maggior parte senza autorizzazione e controllo. Anche gli avvisi di interruzione temporanea di servizi come acqua, gas e luce, non vengono rimossi dopo aver fatto i lavori. E rimangono a far mostra di sé confidando nelle intemperie per essere staccati. Ci si mettono anche gli amici degli sposi che festosamente attaccano ovunque (anche sui cartelli stradali) goliardici manifestini: dovrebbero essere altrettanto zelanti nel rimuoverli il giorno successivo al lieto evento! Per non parlare delle locandine pubblicitarie affisse abusivamente dove capita in spazi non autorizzati e che nessuno rimuove. A intristire ulteriormente la situazione ci sono anche diverse bacheche in disuso da anni: sporche e tappezzate da fogli di vario genere. Ed infine i cartelli di inizio lavori: certi recano la data di fine lavoro vecchia di decenni!

Tutto ciò costituisce un aspetto poco edificante di Ascoli, testimoniando incuria e lassismo sia da parte dell’Amministrazione che dei suoi cittadini.”

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