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Marcello Filotei ha raccontato il terremoto che il 24.08.2016 alle 3.36 ha distrutto il suo paese di origine in un romanzo pubblicato da FAS Editore. Ora, il “suo terremoto” è diventato un’opera lirica. E sarà portato in scena domenica 7 novembre alle 18.00 al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, nell’ambito del Reate Festival. Una prima esecuzione assoluta.

Il terremoto-opera lirica di Marcello Filotei

“L’ultima estate” è un’opera lirica per voce narrante, quartetto vocale, video ed ensamble strumentale: il testo e la musica sono di Marcello Filotei. Il Direttore è Gabriele Bonolis, la mise-en-espace di Cesare Scarton.
Il popolare attore e conduttore radio-televisivo Greg (Claudio Gregori) è la voce narrante.

terremoto prove Greg

L’attore e conduttore radio-televisivo Greg durante le prove con l’orchestra – foto da https://www.facebook.com/ReateFestival

L’opera è prodotta dalla Fondazione Flavio Vespasiano in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Giovanni Battista Pergolesi” di Fermo, il Comune di Fermo e l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo.

Dopo la prima di domenica 7 novembre al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, “L’ultima estate” sarà replicata il 23 novembre alle 21.00 all’Auditorium San Domenico di Foligno, il 25 novembre alle 21.00 al Teatro dell’Aquila di Fermo e il 30 novembre alle 21.00 Auditorium del Parco a L’Aquila.

Il terremoto-romanzo di Marcello Filotei

terremoto libro filotei

Il romanzo pubblicato nel 2019 da FAS Editore

Romanziere involontario, Marcello Filotei di solito mette in musica quello che non riesce a dire. Con “L’ultima estate – Memorie di un mondo che non c’è più”, ha provato a raccontare con le parole una vicenda che aveva necessità di fissare su carta.

Perchè il 24.08.2016 alle ore 3.36 un mondo è finito. La scossa di terremoto che ha distrutto il comune di Arquata del Tronto, radendo al suolo la frazione di Pescara, ha portato via con sé decine di vite. Ma anche l’illusione che si potesse vivere fuori dal tempo. Un’illusione, appunto.

Con quella scossa l’estate è finita per sempre. La spensieratezza è perduta. La memoria invece resiste, ma è diventata malinconia. La protagonista del romanzo  è Alexandra, sorella coraggiosa che dopo nove ore di resistenza sotterranea è riemersa dalle macerie. E dopo centinaia di flebo è uscita anche dall’ospedale. Accanto a lei orbitano mamma e papà, che non ce l’hanno fatta. Ma prima di raggiungere gli ospedali e conquistare il diritto alla malinconia bisognava camminare sulle macerie, con le scarpe sbagliate, dall’ingresso del paese fino a quello che restava della casa di famiglia.

Durante il tragitto riemergono personaggi del passato: il Poeta, il Vigile urbano, il Gestore del circolo culturale. Anche il Rivoluzionario e il Fotografo. Alcuni non ci sono più, tutti comunque convivono nel racconto con amici d’infanzia, cugini, zii, genitori.

A tenere insieme tutto è l’amore per un mondo perduto.

Il dolore per le persone scomparse e la necessità di provare a comprendere come sia stato possibile che il luogo del cuore abbia tradito. Ma forse ci si può aggrappare a una piccola speranza: la scala bianca che ha resistito e porta ancora alla chiesa che non c’è più. Ci si può sedere su un gradino e chiudere gli occhi. Chissà se funziona.

Il libro “L’ultima estate – Memorie di un mondo che non c’è più”, pubblicato nel 2019 da FAS Editore, è introdotto da uno scritto di Papa Francesco. Sarà presentato alle 17.00, prima dello spettacolo, nel foyer del Teatro Teatro Flavio Vespasiano. Lo trovate qui.

terremoto filotei papa francesco

Marcello Filotei con Papa Francesco, che ha introdotto il suo romanzo “L’ultima estate – Memorie di un mondo che non c’è più”

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