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Il Consorzio Vini Piceni tira le somme dell’anno concluso, dopo la partecipazione al Vinitaly Special Edition, al Go Wine e al SANA – 33° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale.

Il 2021 è stato un anno di grandi risultati per il distretto bio marchigiano. Tra questi, la sottoscrizione del patto per la creazione del Distretto Biologico Unico delle Marche, il più grande di tutta Europa. Il Distretto nasce con lo scopo di promuovere e sostenere l’agricoltura biologica marchigiana e i suoi prodotti, vini compresi.

Consorzio Vini Piceni: il bilancio del 2021

Secondo il Presidente del Consorzio Giorgio Savini, l’intuizione della Regione Marche, impegnatasi nella nascita del Distretto, è avvalorata dai dati: l’82,3% della produzione delle aziende del Consorzio è di tipo biologico. Fatto sorprendente, sottolinea il Presidente, visto che dal territorio di competenza del Consorzio proviene oltre il 55% della produzione vitivinicola regionale.

La zona di pertinenza del Consorzio, tra Ascoli Piceno e Fermo, è un terreno fertile per il biologico. Ciò è dovuto al clima favorevole e alla morfologia collinare, con stagioni miti che agevolano la produzione e fanno sì che i trattamenti siano minimi.

“Anche nel 2021 il Piceno si è confermato all’avanguardia nel settore bio. È una tendenza di vecchia data: i nostri consorziati operano con criteri di produzione biologica da circa trent’anni, con una cifra che si attesta superiore all’80%. Siamo certi che l’anno venturo segnerà degli ulteriori miglioramenti in tal senso” è il commento del presidente del Consorzio Giorgio Savini, pieno di entusiasmo per il 2022.

Cos’è il Consorzio Vini Piceni

Il Consorzio Vini Piceni nasce nel 2002, con l’obiettivo di valorizzare la produzione enologica del Piceno che, negli ultimi anni, ha raggiunto numeri e risultati importanti. Oggi la realtà del Consorzio è composta da 56 soci, tra aziende agricole e cantine. Sono circa 700 i viticoltori coinvolti.

Per quel che riguarda la produzione, può vantare un vino DOCG e tre vini DOP. Il DOCG è l’Offida, il più diffuso delle Marche, nei vitigni Pecorino, Passerina e Rosso. I DOP sono il Rosso Piceno, il rosso più prodotto della regione (anche nella versione Superiore), il Falerio (anche nella tipologia Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni Spumante e Passito.

Nell’anno appena trascorso sono state circa 6,5 milioni le bottiglie prodotte.

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