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Le Università italiane non finiscono più di stupirci. In negativo, diciamolo subito. Dopo la figuraccia della Bicocca, a stretto giro di posta arriva anche quella della Luiss: il fiore all’occhiello della cultura made in Confindustria. Ricapitoliamo.

Censura formato Bicocca

E’ vicenda tanto nota quanto inquietante. La rettrice Giovanna Iannuantoni della “prestigiosa” Università degli Studi Milano-Bicocca  nei giorni scorsi ha avuto la brillante idea di revocare un corso su Dostoevskij di Paolo Nori.
Il messaggio ricevuto da Nori era sconcertante. “Caro professore, stamattina il prorettore alla didattica mi ha comunicato la decisione presa con la rettrice di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica soprattutto interna in questo momento di forte tensione”.
 
Tensioni interne alla Bicocca per un corso su Dostoevskij? E perchè mai, di grazia?
 
Il successivo ripensamento della rettrice Iannuantoni, motivato unicamente dalla marea di proteste e critiche che le erano piovute addosso da ogni dove, ha peggiorato il figurone.
Tutti abbiamo fatto il tifo per Paolo Nori e lo abbiamo applaudito quando, con fierezza, ha rifiutato il reintegro. La risposta alla Iannuantoni: “Cara rettrice, arrivederci e grazie”.
 
Si sarà trattato di un caso sventurato ma isolato, abbiamo pensato in tanti. Perchè l’Italia è un Paese orgogliosamente democratico e da noi non esiste la censura. Perchè in Italia ognuno di noi è libero di elaborare un pensiero e manifestarlo ecc… ecc…

E invece no. Seconda sorpresa dal mondo accademico.

luiss Alessandro Orsini

Il direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale Alessandro Orsini

Censura formato Luiss

La Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli è un’università privata italiana con sede a Roma. E’ stata fondata nel 1974 da Umberto Agnelli. E’ emanazione diretta di Confindustria, tanto che il suo presidente è Emma Marcegaglia, già presidente proprio dell’organizzazione che raccoglie il gotha dell’imprenditoria italiana.

 

Censura formato Luiss – I fatti

Il professor Alessandro Orsini è intervenuto qualche giorno fa nella trasmissione di La7 Piazzapulita,  condotta da Corrado Formigli. E’ stato invitato dagli autori in qualità di esperto, parte del suo curriculum la trovate qui.

In questa sede ci interessa sottolineare che è il direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale. E che inoltre è professore associato nel Dipartimento di Scienze Politiche della Libera università di Confindustria.

Nel corso della trasmissione, rispondendo alle domande del conduttore, ha esposto le sue considerazioni su quanto sta accadendo in Ucraina. E ha “avuto l’ardire” di inquadrare l’attuale situazione in un contesto storico più ampio, con riferimenti al passato non solo recente. Ha anche analizzato le posizioni della Nato, dell’Unione europea, degli Stati Uniti. Sempre da studioso, rigorosamente da storico.Certo, ci sono stati momenti di confronto vivace con il vicedirettore ed editorialista del Corriere della sera Federico Fubini. Confronto fra un giornalista e uno studioso, libero il primo di fare domande e libero il secondo di dare le sue risposte. Poi…

Censura formato Luiss – Il comunicato

Poi è arrivato un comunicato ufficiale della Libera Università di Confindustria. Università che si definisce libera, ci corre l’obbligo di sottolinearlo. Eccolo.

luiss comunicato

L’ultimo paragrafo è da leggere con grande attenzione. Ci sarebbe da recuperare un antico esercizio scolastico, quello dell’analisi del testo. A proposito, si pratica ancora?

“La Luiss reputa dunque fondamentale che, soprattutto chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, debba attenersi scrupolosamente al rigore scientifico dei fatti e dell’evidenza storica, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare valore, patrimonio di conoscenza e reputazione dell’intero Ateneo”.

Quel “senza lasciar spazio a pareri di carattere personale” non fa venire i brividi anche a voi?

Vuol dire forse che esiste un parere ufficiale della Luiss al quale tutti i suoi collaboratori devono obbligatoriamente attenersi? E gli studenti? Saranno liberi di manifestare il proprio pensiero gli studenti della Libera università o dovranno adeguarsi anche loro? Al parere ufficiale formulato da chi, poi?

A noi pare che in realtà sia stata questa sconsiderata forma di censura esercitata dai vertici della Luiss a inficiare “valore, patrimonio di conoscenza e reputazione” di un intero Ateneo.

Censura formato Luiss – Il post del professor Alessandro Orsini

Il direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, Alessandro Orsini, ha affidato la sua replica a un post sulla pagina Facebook. Una replica sobria e significativa.
 
“Soprattutto in momenti come questo – scrive – un professore universitario ha il dovere morale di esprimersi liberamente per aiutare a capire in maniera più profonda le dinamiche che mettono a repentaglio la vita di milioni di persone.
L’educazione alla libertà è rigida perché insegna a non avere paura. Grazie della solidarietà”.
 
 
 
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