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La Cgil di Fermo ha analizzato gestione e funzionamento del servizio antincendio nella elisuperficie di Fermo, quella dove deve atterrare Icaro. E da dove deve ripartire.

Riportiamo integralmente la nota diffusa dalla Camera del lavoro territoriale di Fermo, firmata dal segretario generale Alessandro De Grazia.

Elisoccorso, la denuncia della Cgil di Fermo

“Si può essere precari anche se si svolge un lavoro dal quale può dipendere la vita delle persone? Ebbene si!

Un’amara scoperta quella della modalità di gestione del servizio di elisoccorso per la nostra provincia. Il servizio di elisoccorso nella Regione Marche, di competenza dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’ di Ancona-Torrette, dal novembre 2019, a seguito di gara d’appalto, è stato concesso in affidamento ad una multinazionale britannica per un periodo di sette anni, opzionabili per altri due.

Dal sito serviziweb.asur.marche.it/ALBI/ASUR2017/allegati abbiamo appreso che l’impresa appaltatrice ha affidato in subappalto il servizio antincendio per la elisuperficie di Fermo e la società subappaltatrice, da sempre, svolge il servizio in modalità mobile cioè con l’attivazione dell’operatore ‘chiamata’. Vero è che ci è stato risposto che il dipendente addetto a tale mansione, con uno stipendio di € 200 al mese cosa di per sè incredibile vista la responsabilità e la delicatezza della missione affidatagli, ha sì la reperibilità H24 ma non ha obbligo di risposta alla chiamata.

E tuttavia ci siamo chiesti se questa modalità di conduzione del servizio che apparentemente sembra rispettare le norme poste a tutela dei lavoratori, le rispetti nella sostanza. E soprattutto se sia in grado di garantire il diritto dei cittadini della provincia di Fermo ad avere un servizio di elisoccorso corrispondente a quanto stabilito dalle “Linee guida sul sistema di emergenza sanitaria” (Intesa Stato Regioni G.U. n. 114 del 17/05/1996) che qualifica l’eliambulanza quale “mezzo di norma integrativo delle altre forme di soccorso”.

Ma qualcuno si è chiesto cosa succederebbe se il lavoratore non dovesse rispondere alla chiamata, visto che nel contratto non esiste un obbligo di risposta?

Le conseguenze sarebbero drammatiche visto che la mancata risposta comporterebbe l’assenza dell’addetto antincendio all’atterraggio e al decollo dell’elisoccorso che pertanto non potrebbe effettuare queste manovre fondamentali e necessarie per assicurare il soccorso alle persone di questa provincia che si dovessero trovare in pericolo di vita. Con buona pace di quanto stabilito dalle linee guida.

Ora, a noi questo sembra un tema piuttosto rilevante perché se come riteniamo il mancato atterraggio o il mancato decollo dell’elisoccorso reca con se evidenti conseguenze sulle chances di vita dei pazienti è chiaro che la tipologia contrattuale prescelta per la copertura di quel servizio così delicato appare quantomeno inadeguata, per usare un eufemismo.

E sì che in questi mesi abbiamo cercato di portare la questione ai tavoli dei soggetti coinvolti a vario titolo: Regione Marche, Assessorato alla Sanità, Ospedali Riuniti, Asur Area Vasta 4, Impresa appaltatrice e subappaltatrice ma nulla ci è stato risposto se non, per l’appunto, la precisazione della tipologia contrattuale in essere per il servizio, da parte della impresa subappaltatrice.

Francamente, dalla parte politica, ci saremmo aspettati un minimo di risposta  su un questione così delicata, ma evidentemente Regione Marche, Assessorato alla Sanità e Direzione dell’AV 4 hanno altro a cui pensare!

Ci sembrava allora doveroso condividere con i cittadini e con l’opinione pubblica tutta, lo stato delle cose perché ogni qual volta sentiamo in lontananza il rombo del motore di Icaro, oltre a pensare alla poveretta o al poveretto che in quel momento ha bisogno di questo soccorso, magari pensiamo anche a chi ha ricevuto la chiamata per recarsi sulla elisuperficie a svolgere il servizio antincendio, augurandoci che abbia risposto”.

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