Articolo
Testo articolo principale

Bambini e nuclei familiari sotto la lente d’ingrandimento della Banca d’Italia. Una sua stima riferita al periodo 2017-2020 segnala che mantenere un figlio costa 640 euro al mese.

Bambini, un quarto della spesa media di una famiglia

I nuclei familiari composti da due adulti e uno o più figli minori hanno speso in media poco più di 640 euro al mese per mantenere ogni figlio. Nello specifico corrisponde a un quarto della spesa media di una famiglia italiana. Una quota considerevole dei consumi rilevati a livello familiare. Il dato emerge dalla Relazione annuale della Banca d’Italia. La cifra comprende alimenti per neonati e rette scolastiche ma anche le spese per l’abitazione e per i trasporti. Quasi il 60% della spesa è stato destinato per cibo, abbigliamento, spese per la casa, istruzione e salute.

Misure di sostegno

Dallo scorso marzo è iniziata l’erogazione dell’assegno unico e universale, una misura che ha potenziato e razionalizzato il sistema di interventi in favore delle famiglie con prole. Una misura estesa a una platea più ampia e assorbendo le misure preesistenti come l’assegno di natalità, gli assegni familiari e le detrazioni fiscali per figli. Secondo le valutazioni del Ministero dell’Economia e delle finanze questo strumento determinerà
un significativo incremento dei benefici per la maggioranza dei nuclei. Alleviando i costi connessi con la condizione di genitori. Tra gennaio e aprile sono state presentate domande di assegno unico relative a 7,5 milioni di figli. Circa i due terzi della popolazione fino a 21 anni. L’importo medio erogato con la prima rata di pagamento è stato di circa 145 euro mensili per figlio.

Un’ulteriore misura a sostegno delle famiglie è prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Governo ha programmato un significativo incremento dei posti disponibili negli asili nido. In Italia la quota di bambini di età inferiore a 3 anni che usufruiscono di questi servizi è la più bassa tra i principali paesi europei. Nel 2019 oltre il 10 per cento delle donne che non lavorava e con figli minori di 3 anni dichiarava di non partecipare al mercato del lavoro a causa dell’assenza di servizi di cura. 

Consumi

Nel 2021 i consumi delle famiglie residenti, sostenuti dalla ripresa del reddito e dell’occupazione, sono tornati a crescere. Recuperando circa la metà della forte riduzione osservata l’anno precedente. Portandosi su livelli inferiori di circa il 6% a quelli precedenti la pandemia. La spesa in beni durevoli, salita in modo marcato, e quella in beni non durevoli, che aveva risentito meno della crisi sanitaria, hanno superato i valori del 2019. Anche la spesa in beni semidurevoli e in servizi è aumentata, ma ha riassorbito solo parzialmente le perdite del 2020. Lo scostamento rispetto ai valori precedenti l’emergenza sanitaria rimane particolarmente accentuato per le spese legate al settore turistico e ricreativo, maggiormente colpite dalle restrizioni alla mobilità e dalla paura del contagio.

TAG: , , ,