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L’ alluvione nelle Marche? “Altro che evento imprevisto e imprevedibile! Dai responsabili solo pietose bugie. La Procura di Ancona deve estendere le indagini verso il Governo e le Istituzioni: non hanno mai attuato il Piano nazionale sul rischio idrogeologico”. Sono molto pesanti le accuse del Codacons, sempre meno, però, del terribile bilancio della tragedia che ha colpito le Marche. L’Associazione ricorda che già nel 2010, con una diffida, aveva chiesto al Governo l’adozione di misure urgenti per la messa in sicurezza del territorio.

Alluvione nelle Marche: l’esposto del Codacons

Sulla tragedia che ha colpito le Marche il Codacons (*) ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona e alla Corte dei Conti, affinché siano accertate le responsabilità di istituzioni ed enti locali.

“Siamo di fronte a un disastro annunciato – spiega il Codacons. – Da anni denunciamo l’assenza in Italia di un piano di prevenzione dei dissesti idrogeologici e il mancato utilizzo dei fondi per interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio.  Il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico approvato con delibera del Cipe n. 35 del 24 luglio 2019 risulta inattuato. Mentre il Piano Nazionale di adattamento dei cambiamenti climatici non è stato mai realizzato. Nel frattempo l’opera dell’uomo, gli abusi edilizi e la omessa pianificazione degli interventi preventivi restano le cause immediate e principali dei disastri a cui ogni anno assistiamo”.

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Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona e alla Corte dei Conti per accertare le responsabilità per l’alluvione che ha colpito le Marche

La diffida del 2010 a Governo e Protezione civile

Nel 2010 il Codacons aveva inviato una formale diffida a Governo e Protezione civile. Chiedeva di adottare “atti idonei a rimuovere nonché a predisporre tutti gli interventi all’uopo necessari. E/o comunque riportare in termini di normale tollerabilità l’emergenza legata al rischio idrogeologico, ivi compresi gli ordini di bonifica, lo stanziamento di fondi al fine di bonificare e/o l’impiego dei fondi già stanziati, e di ogni altro atto necessario”. La diffida, purtroppo, non ha avuto esiti di alcun genere.

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Il Codacons chiede di estendere le indagini verso Governo, istituzioni ed enti locali

Invece l’attuazione degli interventi richiesti avrebbe potuto evitare la tragedia che si è consumata nelle Marche. O almeno avrebbe potuto mitigato le conseguenze per il territorio e per la popolazione. “Per tale motivo – spiega il Codacons – abbiamo presentato un esposto alla Procura di Ancona. Chiediamo di estendere le indagini verso Governo, istituzioni ed enti locali che avevano l’obbligo giuridico di adottare tutte le misure necessarie ad evitare il disastro. Chiediamo inoltre che si proceda per le possibili fattispecie di omissione di atti d’ufficio e concorso in omicidio colposo. Analogo esposto sarà presentato alla Corte dei Conti affinché accerti i danni erariali derivanti dalla mancata attuazione dei piani su dissesto idrogeologico e cambiamento climatico”.

(*) Codacons: Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori

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