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“Con gli annunci e le adesioni di ‘facciata’ non si garantiscono nè la sicurezza delle cure nè quella delle persone assistite. Alla Sanità pubblica del Piceno servono assunzioni stabili e non comunicati”. E’ pesante l’intervento dell’Unione sindacale di base (USB) nei confronti della gestione dell’Area Vasta 5. Un intervento con il quale, dopo l’esposizione delle criticità, si chiede la modifica urgente del Piano del fabbisogno del personale 2023. Perchè se rimanesse invariato porterebbe alla perdita di quasi 150 unità tra infermieri e OSS.

La nota dell’Unione sindacale di base 

“Apprendiamo a mezzo stampa – scrive l’Unione sindacale di base – di aperture di servizi, Radiologia d’urgenza e di ri-aperture di reparti chiusi. Come USB ne siamo lieti dato che abbiamo rappresentato tutta la nostra contrarietà sulla loro chiusura… Ma segnaliamo che la Direzione Area Vasta 5 non ha inviato la dovuta informativa alla RSU e OOSS per il dovuto confronto. Come invece stabilisce il CCNL, pertanto non rispettando la parte Sindacale e le dovute relazioni sindacali. Non possiamo non chiederci… con quale e quanto personale? La domanda sorge spontanea dato che attualmente in Av5 persiste da lungo tempo una cronica e grave carenza di personale sia sanitario tecnico e amm.vo. Carenza che genera carichi di lavoro insostenibili, migliaia di giorni di ferie non godute, centinaia di ore non remunerate.

E prassi illegittime per coprire turni.

Unione sindacale di base

L’USB chiede la modifica del Piano del fabbisogno del personale 2023 di AV5

Come USB fin da giugno abbiamo sollecitato l’ASUR e l’AV5 a far fronte a tali carenze con un Piano straordinario di Assunzioni. Per tutta risposta l’AV5 e l’ASUR hanno approvato un Piano del fabbisogno del personale che prevedeva al 31/12/2022 un taglio di 148 unità solo di infermieri e OSS. Scongiurato grazie alla mobilitazione fortemente voluta da USB e messa in atto dalla RSU e da tutte le ooss. Grazie alla mobilitazione abbiamo ottenuto la proroga di 185 precari infermieri e oss in scadenza il 15 settembre,. Ma altri scadono a fine settembre,. Quindi questo non basta e non ci soddisfa, dato che il personale è già stremato e carente in tutte i servizi e reparti!

Segnaliamo inoltre che nel presidio Mazzoni di Ascoli Piceno è stata CHIUSA la Medicina d’Urgenza.

Eppure è un reparto che deve essere presente come da linee guida nazionali ed è previsto nelle reti cliniche Regionali. Chiediamo quindi la sua riattivazione.
Attualmente la medicina d’urgenza per assistere pazienti covid (multidisclipinare) è senza medico, incredibile ma vero! Di volta in volta il personale infermieristico si ritrova a dover gestire pazienti complessi senza il medico presente. Devono chiamarlo e ovviamente i tempi di intervento, di valutazione, di esami strumentali e di cura si allungano… con conseguenze tangibili rispetto alla qualità e alla sicurezza della cure! Tutte facilmente intuibili.

Unione sindacale di base

La medicina d’urgenza per assistere pazienti covid, spiega l’USB, attualmente è senza medico

Questa non è certamente una modalità di gestione che garantisce le migliori cure. Pertanto aderire, come ha fatto l’AV5 alla “giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita” è condivisibile. Ma per aderire fattivamente a tale iniziativa devono essere colmate le carenze nei servizi e reparti, con assunzioni stabili.

L’obiettivo dovrebbe essere ‘1 infermiere ogni 6 pazienti’, mentre in AV5 attualmente siamo a 1 infermiere ogni 13 pazienti.

Inoltre si dovrebbe inserire la figura dell’OSS in numero adeguato e con presenza nelle 24 ore….oggi è assolutamente carente e non presente nei turni notturni!

Ci chiediamo inoltre perché, altri reparti chiusi a inizio pandemia, non siano riaperti come ad esempio il DH Psichiatrico nel presidio di Ascoli Piceno. E’ chiuso da oltre 2 anni, ed è un servizio indispensabili per i più fragili e indifesi nella popolazione. Cosi come ci chiediamo perché non venga ripristinata la presenza del Medico Psichiatra dalle ore 20 alle ore 8. Anche questo servizio soppresso da oltre un anno, nonostante i dati ci dicano che c’è un aumento considerevole delle patologie psichiatriche. E un unico reparto con solo 12 posti letto non riesce a contenere la domanda… infatti è quasi sempre e illegittimamente oltre il numero consentito di pazienti fino a 16. Tutto questo comporta gravi criticità all’interno del reparto, sia ai pazienti che al personale.

Abbiamo chiesto e CHIEDIAMO con forza risposte rispetto ad assunzioni stabili, da reperire tra gli idonei dei concorsi infermieri e oss e attingendo dalle graduatorie di mobilità extra ASUR; proroga dei precari in scadenza a fine settembre; stabilizzazioni (ex Madia + Covid). Ma anche aumento della dotazione organica, per coprire le gravi carenze di personale e riattivare servizi e reparti chiusi. Ridefinendo, quindi, il Piano del fabbisogno del personale 2023 che nero su bianco AV5 e ASUR hanno formalizzato sancendo una perdita al 31/12/2023 di 148 unità di infermieri e OSS. Con le evidenti ripercussioni che questo comporterebbe in termini di occupazione e di servizi erogati all’utenza nella sanità pubblica del Piceno.

Chiediamo pertanto urgentemente la modifica del Piano del fabbisogno del personale 2023, che se invariato prevede la perdita di quasi 150 unità tra infermieri e OSS!

Se questo non avverrà, dal 1 gennaio 2023 con il termine dei contratti dei precari la Sanità del Piceno con la neo-nata Azienda Sanitaria Territoriale AST rischierà nuovamente il collasso per ora scongiurato”.

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