Articolo
Testo articolo principale

Un bel giorno dal tuo lampadario scende una liana. Poco dopo il vaso di fiori diventa un albero di trenta metri. Non passa molto e dal tuo hi-fi escono grida di scimmia; quindi, il tuo gatto diventa un pitone. I cambiamenti continuano e la domanda è: fino a quando continuerai a pensare che sei ancora nella tua stanza, con qualche modifica, invece di realizzare che, non importa come ci sei arrivato, sei nella giungla? Esiste una cecità inerziale che non ci fa vedere il nuovo scenario per quello che è.

cecità

Il Parlamento Europeo ha invitato i Paesi UE e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina (504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni)

La cecità inerziale

Il Parlamento Europeo vota per una risposta rapida in caso di attacco nucleare.  Quale attacco nucleare? E quale risposta? Boh, poi si vede. Intanto votiamo. Magari dopo aver votato sullo spessore delle melanzane.

Accarezziamo il gatto-pitone, convinti di essere ancora nel nostro solito salotto. Certo, discutiamo; e votiamo.

A Rocca Calascio incontro degli Inglesi. Chiedo ai sigg. Smith cosa ci fanno lì. Loro hanno un’altra curiosità e mi chiedono se l’Italia metterà un tetto al prezzo del gas. Sono gli stessi Inglesi che vogliono sterminare i Russi? No, sono quelli che hanno l’inflazione a due cifre, la cui moneta crolla e pensano giustamente al portafoglio. Ma possiamo parlarci direttamente solo a Rocca Calascio. Vanno via e io non saprò mai se sono d’accordo sullo sterminio dei Russi.
Continueremo a comunicare attraverso le rispettive stampe di regime.

Non è detto che il passato si ripeta in futuro. Ma il passato ha una qualità innegabile: è inesorabilmente ed effettivamente ‘successo’.

cecità

“Svegliamo questa gente a Bruxelles, gioiosamente in pace con se stessa, dopo aver votato, con l’alito di cappuccino, la sua bellicosa risoluzione”

E mi viene in mente che gli Europei hanno alle spalle due guerre mondiali che nessuno voleva fare. Cosa ne sarà di questa guerra che, a quanto pare, vogliono fare tutti?

Anzi peggio: che dopo essere stata iniziata dall’intenzione di qualcuno, ora si sta portando avanti in automatico, da sola?

Il Parlamento discute, e vota. Mentre il clamore delle scimmie urlatrici riempie la stanza.
Interrogo il mio caro amico, che ha idee completamente diverse dalle mie. Alla fine concordiamo su due cose: la situazione è terribilmente complessa e abbiamo una classe politica di livello terribilmente basso.

Inutile cercare un torto o una ragione. Inutile fare paragoni con la crisi dei missili a Cuba. Così come discutere se le atomiche tattiche possano fare danni solo al centro di Milano, risparmiando i mobili della Brianza.

Il gatto-pitone pian piano ci avviluppa: dovremmo svincolarci prima della stretta finale.
No, ne parliamo nel salotto-giungla, in un Parlamento, per fortuna incapace di nuocere a sé e agli altri, invece di rimettere tutto in discussione, rendendoci finalmente conto che il problema non è di mettere una coperta in più.
Una risposta all’attacco nucleare; e che sia decisa, mi raccomando.
Che poi, magari, quelle che tira l’atomica tattica sono solo particelle alfa, che le blocchi con una finestra a doppio vetro.
Ce le abbiamo? Sì. Allora, va bene…
Siamo nella giungla, amici, svegliamoci un attimo e vediamo di ritrovare in fretta la via di casa.
E svegliamo questa gente a Bruxelles, gioiosamente in pace con se stessa, dopo aver votato, con l’alito di cappuccino, la sua bellicosa risoluzione.
E convinta che per uscire vivi dal salotto-giungla, sia sufficiente una scorta di autan.

Leggi anche Legge 194: interviene il Forum delle Associazioni Familiari

TAG: , , , ,