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Touring Magazine, il mensile distribuito ai 280.000 soci del Touring Club Italiano, a ottobre ha le Marche in copertina. Il “merito” è tutto del progetto Visit Industry Marche.

Il Magazine del Touring Club e le Marche

Nel magazine di ottobre del Touring Club il presidente Franco Iseppi, nell’editoriale, parla del turismo di domani e dei segni da cogliere per progettarlo al meglio. Fra i segni, anche gli ottimi riscontri del cd. turismo motivazionale, quello cioè che muove i flussi non tanto verso luoghi quanto verso destinazioni. Mete scelte non solo in base alla bellezza o alla rilevanza artistica, ma perchè capaci di offrire per l’appunto motivazioni. E spunti di interesse. Ed emozioni.

All’interno della rivista, c’è un reportage sulla regione Marche “che per prima – si legge nella presentazione – ha realizzato un progetto di turismo industriale. Si tratta di una capillare rete di laboratori e imprese manifatturiere basate su aziende familiari che hanno aperto le porte ai visitatori per promuovere e valorizzare il territorio e la cultura d’impresa. Una originale proposta di turismo motivazionale che mettendo in scena un patrimonio di luoghi, di eccellenze locali, di esperienze e di sapienze artigianali può attirare persone interessate nella regione. E costituire da modello che si può replicare in altre aree del Paese”.

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La copertina di ottobre 2022 del Touring Magazine

Visit Industry Marche

Visit Industry Marche è un progetto co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale per le imprese culturali creative. Un progetto di marketing territoriale per valorizzare non solo il territorio ma anche le imprese delle Marche. Questo attraverso 7 itinerari che diventano 7 diversi tour esperenziali basati su altrettanti temi evocativi. E infatti Carta, Futuro, Gioco, Lifestyle, Luce, Sapore e Suono sono i fili che guidano i turisti alla scoperta delle Marche. Ma contemporaneamente anche del Made in Marche.

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“Le imprese – scrive l’associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza sulla sua pagina Facebook – sono il motore dei territori e molto spesso il loro successo è collegato alle caratteristiche ambientali, culturali e sociali di un luogo. Luogo che contribuisce, in modo diretto o indiretto, a creare il contesto migliore per lo sviluppo. Da parte loro le aziende, spesso grazie ai distretti industriali che hanno favorito localmente occupazione e benessere diffuso, contribuiscono a connotare fortemente, con i loro prodotti più iconici, l’immagine dei luoghi. È questo meccanismo che ci porta a identificare l’Emilia-Romagna con i motori, le Marche con la produzione di mobili o di calzature, il Bellunese con l’occhialeria, Vietri con la ceramica e Agnone con le campane, solo per citare alcune realtà particolarmente note”.

“Sfruttare attentamente le sinergie possibili tra mondo produttivo e turismo – si legge ancora nel post – significa moltiplicare le occasioni di racconto di un territorio. E mostrare al turista non solo il tradizionale patrimonio ambientale e culturale di cui il nostro Paese è ricchissimo, ma anche quello materiale e immateriale. Quello fatto di stabilimenti, prodotti, archivi, musei d’impresa, idee e saper fare che sono alla base del successo di un progetto imprenditoriale”.
 
 
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