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Terremoto costa marchigiana pesarase protagonista del 9 novembre 2022. Dopo una giornata di scosse abbiamo raccolto il pensiero pubblico degli esperti. Il Prof. Emanule Tondi dell’Università di Camerino e Alessandro Amato di INGV hanno fornito la loro personale riflessione attraverso i social.

Terremoto, il commento degli esperti Amato e Tondi

Dopo le ripetute scosse a seguito della principale del ore 7:07 del 9 novembre 2022 di magnitudo 5.5 con epicentro Mare Adriatico zona Pesaro, numerosi i pareri apparsi in rete. Tra questi abbiamo raccolto le riflessioni di due stimabili professionisti della materia.

Tramite Facebook il Prof. Emanuele Tondi dell’Unicam ha affrontanto il discorso da un punto di vista geodinamico. “Il terremoto è generato dal movimento associato alla subduzione della placca adriatica al di sotto dell’Appennino, in crescita in questo settore della costa marchigiana. La faglia che ha generato il terremoto a largo della costa marchigiana è una faglia inversa. Si attivano in risposta a campi di sforzo differenti, determinando estensione in Appennino e contrazione lungo la costa adriatica.

L’area è stata in passato interessata da terremoti anche più forti, si ricorda quello del 1916, poco più a nord, nella costa riminese e quello del 1930, a Senigallia, tutti e due di magnitudo stimata Mw=5.8 (https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/). Per il discorso tsunami nell’Adriatico, per prof. Tondi “Affinché si formino onde anomale nel mare, la deformazione del fondale marino deve essere importante. E/O la faglia deve arrivare in superficie e dislocare il fondale stesso. Generalmente queste condizioni si verificano per magnitudo Mw ≥ 6.0“.

Alessandro Amato dell’INGV, prima di commentare, ha condiviso un sismogramma interessante. Quello registrato in Puglia (Minervino Murge) mentre erano in atto le scosse della mattina. “Nel documento si vede il terremoto marchigiano e quello, ben più forte ma assai più lontano e a poca distanza di tempo, delle Fiji. Il primo è tra 5.5 e 6 di magnitudo, il secondo 6.7. Quindi circa 30 volte più forte e con un tragitto delle onde nel nucleo terrestre. Per inciso il terremoto delle Fiji è avvenuto a oltre 600 km di profondità, le massime registrate“.

 

 

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