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Io i giovani li vedo, li guardo e li osservo.
Noto le differenze rispetto a me (a noi, noi di un’altra generazione). Noi avevamo parole d’ordine chiare, volevamo cose chiare, ci vestivamo in modo chiaro. E tutto questo lo gridavamo. Eravamo riconoscibili.
Loro, i giovani di oggi, no. Sono mal definibili: maleducati e civili; generosi e individualisti; fuori dal mondo e concreti. Pieni di incubi e senza sogni. Tutto questo lo esprimono con il silenzio del disagio.
Provo a capire e, forse, ho trovato l’elemento comune. A noi, come a loro, hanno mentito.

Giovani di ieri

A noi, come a loro, hanno mentito. Ma di menzogne diverse. Noi siamo cresciuti nell’epoca della Menzogna Caotica.
La rivolta giovanile, lo scontro ideologico, la paura e la speranza a braccetto. Ogni parte erogava la sua menzogna, con ostentata sincerità. La giustizia sociale, la pace universale, l’unità tra studenti (borghesi) e operai. Il consumismo nascente ed il libretto delle Guardie Rosse di Mao.
Ci libravamo in un fumo di menzogne, contrastate da altre menzogne: la democrazia, l’automobile per tutti, lo sviluppo senza fine, il pericolo comunista.

Impossibile non schierarsi. Se non ti schieravi eri fuori, isolato e ignorato. Lo schierarsi portava a negare il tuo contrario, il che voleva dire, comunque, riconoscerne l’esistenza. Con la quale dovevi fare i conti. I messaggi, le versioni ostili e sgradevoli, in un modo o nell’altro, penetravano, e per difenderti da quella penetrazione diventavi ancora più schierato e radicale. Poi, alla fine, in un modo o nell’altro, in quel gran casino dovevi crescere, nelle circostanze del quotidiano.

giovani

Impossibile non schierarsi. Se non ti schieravi eri fuori, isolato e ignorato…

E, ora, si vede come siamo cresciuti.

Per la gran parte attaccati alle idee per le quali ci eravamo schierati e alle quali avevamo legato la nostra identità individuale. L’identità, senza la quale ciascuno di noi impazzisce. Un’ancora di salvataggio, un porto sicuro per potersi guardare allo specchio senza perdersi nella propria immagine.
Una grande e necessaria illusione che le circostanze del quotidiano, hanno reso, man mano, sempre meno credibile. Ma il mito ha una sua forza ed un suo fascino.

E quando accade che un giovane mi chiede dei miei tempi, io li racconto, lasciandomi trascinare da un’enfasi che trasuda nostalgia per le cose che erano successe. Finché un dolore profondo non mi ferma: quello provocato dallo sguardo del mio interlocutore, trasudante un’altra nostalgia, la peggiore; cioè quella per il non successo o per il non esserci stato quando le cose succedevano.
E allora, voglio dire ai giovani amici come stanno davvero le cose.

giovani

Voi, giovani amici, state crescendo in un’epoca di Menzogna Cosmica, nella quale tutte le menzogne sono coerenti…

Giovani di oggi: dalla Menzogna Caotica alla Menzogna Cosmica

Voi, giovani amici, state crescendo in un’epoca di Menzogna Cosmica, nella quale tutte le menzogne sono coerenti, senza la possibilità o il bisogno, per sopravvivere, di dipanare, nella rete di falsità, quegli elementi di verità che la Menzogna Caotica pure lasciava sfuggire. La giustizia sociale e la democrazia non esistono nel grande ma esistono nelle pratiche di tutti i giorni. Se no, non saremmo qui.
Nessuna nostalgia, quindi, né di ciò che è successo né di ciò che non è successo, ma una sfida uguale per tutti, sempre e ovunque: capire la propria epoca.
Di noi, pochi si sono salvati; di voi, giovani amici, non saprei. E non lo devo sapere.
La ricerca della verità è l’eroismo, unico ed irripetibile, di ogni generazione.
Avete modi e mezzi. Le menzogne possono essere sconfitte.
Per carità, salvatevi. Basta solo volerlo.

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