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Assistenza ed erogazione delle prestazioni sanitarie, nelle Marche sono in linea con direttive nazionali. La regione è tra le 5 adempienti. Per tale motivo è meritevole di accedere alla quota di finanziamento premiale.

Assistenza, le Marche tra le cinque regione adempienti

Ogni anno il Ministero della Salute pubblica il report “Monitoraggio dei LEA attraverso la cd. Griglia LEA”. Un resoconto che valuta l’erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire ai cittadini gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket. Una vera e propria “pagella” per la sanità. Le Marche dall’ultimo report risulta promossa. Ad attestarlo anche la Fondazione GIMBE che ha analizzato i risultati dei monitoraggi annuali del Ministero della Salute.

Per accedere al maggior finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, le Regioni sono tenute ad una serie di adempimenti. La verifica degli adempimenti è a cura del Comitato LEA. Quest’ultimo predispone un questionario con relative note esplicative per la compilazione, trasmesso alle Regioni tramite il Tavolo adempimenti presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. A partire dalla documentazione prodotta dalle Regioni, si tengono riunioni tecniche ai fini della certificazione degli adempimenti.

I livelli essenziali di assistenza

I livelli essenziali di assistenza (LEA) sonoleprestazioni eiservizi che il Servizio Sanitario Nazionale(SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Forniti gratuitamente o dietro pagamento di una quota di compartecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale. Le Marche sono adempienti per almeno l’80% delle 43 valutazioni. A livello nazionale invece emergono grandi differenze di percetuali tra una regione e l’altra. Senza una nuova stagione di collaborazione tra Governo e Regioni e un radicale cambio di rotta per monitorare l’erogazione dei LEA, le diseguaglianze regionali continueranno a imperversare. Il
diritto alla tutela della salute continuerà così ad essere legato al CAP di residenza delle persone. Una
situazione inaccettabile per la Fondazione Gimbe secondo la quale sovverte i principi di equità e universalismo del SSN
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