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Secondo Cgil, Cisl, Ugl, Fials e Rsu dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno la sanità picena è “sull’orlo del baratro”. Considerazione maturata a seguito dell’incontro con il neo commissario straordinario dell’Ast di Ascoli Piceno Vania Carignani del 17 gennaio scorso.

Le accuse rivolte alla dottoressa Carignani sono pesanti. I sindacati stigmatizzano “l’indisponibilità della neo Commissaria […] ad affrontare, con assoluta tempestività, alcune problematiche enunciate nel corso della
riunione”. E aggiungono che il suo rifiuto di calendarizzare ulteriori incontri fa sorgere “il forte dubbio che il suo intento sia quello di procrastinare i problemi in attesa delle nuove nomine che verranno decise dai vertici  regionali”.

Confermano, quindi, lo stato di agitazione del personale riservandosi di indire “plateali forme di protesta”.

Comunicato sindacale di Fp Cgil, Cisl Fp, Ugl Salute, Fials e Rsu 

“Sanità picena sull’orlo del baratro.
Dopo tre ore di articolato confronto durante il quale la R.S.U. ed i Rappresentanti delle OO. SS. hanno illustrato alla Commissaria Straordinaria della nuova Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno le innumerevoli, gravissime problematiche del personale, la stessa Dirigente non ha fornito alcuna assicurazione in merito alla soluzione delle stesse. Né si è impegnata ad affrontare, con la necessaria determinazione, la gravissima carenza di risorse finanziarie che da anni affligge la sanità del nostro Territorio.

Queste Rappresentanze Sindacali, considerato:

– che la Regione Marche non ha rispettato e continua a non rispettare la Legge che essa stessa ha emanato (Legge Regionale n. 8 del 21/3/2017) sulla ripartizione delle risorse.
che i Rappresentanti della stessa Regione non onorano gli impegni assunti con i Rappresentanti Sindacali (incontro del 20/12/2022).
– che l’ASUR non rispetta gli impegni sottoscritti (Accordo dell’8/02/2022) ed ha alimentato, nel tempo gli squilibri territoriali.
– che per tali motivazioni i dipendenti della già Area Vasta 5 sono stati costretti ad autofinanziarsi, per alcuni anni, il pagamento delle indennità contrattuali a discapito del premio di produttività.
– che allo stato attuale tantissimi operatori hanno cumulato circa cento giorni di ferie.
– che i medesimi dipendenti, in violazione alle disposizioni contrattuali, sono chiamati a sostenere anche quindici turni mensili di reperibilità.
– che sono spesso obbligati a saltare turni di riposo settimanale.
– che da tre anni, di fatto, non viene loro pagato il lavoro straordinario con l’obbligo di recuperi orari, pressoché impossibili da attuare.
– che non vengono pagate le indennità Covid e malattie infettive.
– che non sono stati riconosciuti i tempi di vestizione per indossare i presidi anti-Covid.
– che a molti di loro è negato il diritto alla mensa.
– che le mansioni di coordinamento, in ventisette unità operative, sono svolte da facenti funzioni senza alcun tipo di compenso, così dicasi per otto posizioni vacanti di P.O.
– che la Regione Marche, nel triennio 2022/2024, nel mentre ha previsto per le strutture sanitarie presenti nelle province di Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo un sostanziale incremento di diversi milioni di euro per la spesa del personale, per Ascoli Piceno ha invece deliberato una riduzione di detta spesa per euro 1.838.976  dimostrando così la chiara volontà di voler penalizzare questo Territorio.
– che la nascita del nuovo ospedale di 2° livello presso la vicina città di Teramo e l’apertura a giugno del nuovo ospedale di Fermo imporrà ai cittadini del Piceno una forte mobilità verso strutture più qualificate con  conseguente ulteriore depauperamento del servizio sanitario pubblico locale.

GIUDICANO

inaccettabile l’indisponibilità della neo Commissaria, nominata direttamente dalla Regione Marche, ad affrontare, con assoluta tempestività, alcune problematiche enunciate nel corso della riunione, rifiutandosi di calendarizzare ulteriori incontri, nonostante l’incarico di Commissaria Straordinaria abbia scadenza il prossimo 28 febbraio, ed insinuando quindi il forte dubbio che il suo intento sia quello di procrastinare i problemi in attesa delle nuove nomine che verranno decise dai vertici regionali.

Per le ragioni sopra esposte, queste Rappresentanze Sindacali nel preannunciare l’applicazione della clausola risolutiva contemplata nel citato Accordo dell’8/02/2022 relativo all’utilizzo dei Fondi 2021, nel confermare lo stato di agitazione del personale, si riservano di indire plateali forme di protesta finalizzate a richiamare l’attenzione della collettività sulla drammatica situazione in cui versano i servizi sanitari del territorio Piceno.

Fp Cgil – Viola Rossi

Cisl Fp – Giorgio Cipollini

Fials –  Fausto Menzietti

Ugl Salute – Benito Rossi

Rsu – Paolo Grassi”

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