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Che futuro si può e si deve ipotizzare per il tratto dell’A14 a cavallo fra Marche e Abruzzo? E quali interventi sono/sarebbero necessari per renderlo fruibile in modalità non solo più funzionali ma anche e soprattutto più sicure? Il confronto al riguardo è aperto da anni, ma non pare che si siano fatti passi in avanti. Anzi!

Riportiamo il contributo del Comitato arretramento A14 Marche sud.

Nota del Comitato arretramento A14 Marche sud

“Il dibattito apertosi da tempo nel territorio delle Marche sud in merito alle problematiche connesse alla A14 è molto importante per l’esercizio di una responsabilità da parte di tutta la Comunità che, attraverso un processo di partecipazione, intende arrivare alla individuazione della soluzione migliore per il futuro dell’assetto viario di questa area.

I lutti di questi mesi per gli incidenti avuti nei tratti interessati dalle opere di manutenzione in corso in autostrada  sono dipesi da svariate cause. Certamente l’ubicazione del passaggio autostradale  in questa zona prospiciente il mare e con una collina a ridosso dello stesso non è stata una scelta lungimirante. Né il completamento della terza corsia sino a Pedaso previsto nel progetto originario avrebbe evitato questa situazione in quanto gli incidenti sono avvenuti nel tratto che attraversa Grottammare. La opportuna scelta dei Consigli comunali di Fermo e di Porto San Giorgio che nel 2006 non autorizzarono la realizzazione della terza corsia in attesa di avere una progettazione definitiva sino a San Benedetto del Tronto mancante allora e ancora mancante, permette ora di valutare una serie di opzioni per lo sviluppo complessivo delle infrastrutture viarie delle Marche sud.

Riteniamo che l’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio sino al casello della Val Vibrata, con eventuale ricongiungimento con l’A24, sia la soluzione che più risponde alle esigenze presenti e future del territorio.

Con l’arretramento avremmo un decongestionamento definitivo del traffico attualmente tutto concentrato sulla costa, lasciando l’attuale autostrada come veloce strada statale tangenziale ai centri abitati costieri. Porteremmo  nelle medie vallate delle Marche sud l’autostrada con i relativi caselli, riconnettendo le aree interne con una primaria via di comunicazione e sostenendone così l’auspicato sviluppo.

Da anni i Comuni di queste vallate chiedono la strada “Mezzina”, di difficile realizzazione e con un importante impatto ambientale perché sarebbe realizzata tutta allo scoperto. Con la “Mezzina autostradale”, limitabile alle quattro corsie vista la permanenza del vecchio tracciato in caso di necessità, gli attraversamenti collinari sarebbero tutti in galleria garantendo minore impatto ambientale.

Riteniamo la realizzazione della terza corsia in sede o i piccoli arretramenti di un senso marcia non adeguati in quanto i tempi di realizzazione della terza corsia sono stimati in dieci anni. E non è sostenibile, per la viabilità della costa, uno stress dovuto a un tempo così lungo. Inoltre, i consumi di territorio per tale intervento sarebbero comunque importanti senza risolvere i problemi strutturali della viabilità locale. Infine, i costi di realizzazione, comprese le opere compensative richieste dai comuni costieri, porterebbero la spesa complessiva dell’opera a livelli tali che si potrebbe valutare anche la convenienza economica dell’arretramento.

Riteniamo che in una visione di sviluppo territoriale la progettazione dell’arretramento autostradale debba necessariamente coordinarsi con la progettazione dell’arretramento ferroviario che RFI sta analizzando.

In considerazione di tutto quanto sopra espresso chiediamo a Ministero e Autostrade SpA che nella presentazione delle varie ipotesi atte a risolvere le problematiche dell’A14 nelle Marche sud venga presentata anche quella dell’arretramento da Porto Sant’Elpidio in modo che le comunità locali possano scegliere e condividere la soluzione più idonea per lo sviluppo del territorio delle Marche sud”.

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