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17 concerti, 50 artisti provenienti da tutto il mondo, il rettore della Luiss Andrea Prencipe che approfondisce l’opera di Italo Calvino (nel centenario dalla nascita). Poi la proiezione di un film musicale del regista, musicista e scrittore Bruno Monsaingeon. E anche la seconda edizione del concorso internazionale di composizione “Vladimir Mendelssohn Competition”. Questo il ricchissimo programma della 27^ edizione del Festival internazionale di musica da camera, che quest’anno sarà “Leggero” pensando alla tanto invocata “leggerezza” che Italo Calvino ha così ben teorizzato nelle sue “Lezioni americane”. L’organizzazione è dell’associazione culturale ascolipicenofestival in collaborazione con Comune di Ascoli Piceno, Mic, Camera Marche, Fondazione Carisap, Comune di Offida e Cia.

Ascolipicenofestival: l’anteprima

L’anteprima del Festival, che si svolgerà ad Ascoli Piceno dal 3 settembre al primo ottobre 2023, è fissata per domenica 23 aprile all’Auditorium Neroni con il concerto “APF a primavera”. Un’anteprima dedicata alla musica del grande compositore e pianista russo Sergej Rachmaninov di cui ricorre quest’anno il 150^ dalla nascita.

Si tratta di un concerto per pianoforte e voce, dal titolo “Sull’onda di Rachmaninov”. Si esibiscono la pianista Maya Oganyan e il baritono Gurgen Baveyan. La diciassettenne Maya Oganyan è nata a Mosca, ma ora vive e studia a Venezia; ha vinto numerosi concorsi ed è considerata tra le giovani più talentuose nel panorama internazionale. Gurgen Baveyan, ex allievo dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro, vanta esibizioni di tutto rispetto, anche con il maestro Riccardo Muti.

ascolipicenofestival

Il baritono Gurgen Baveyan

Ascolipicenofestival: la presidente

“Ascoli – ha spiegato Emanuela Antolini, presidente Apf – vuole affermarsi per la qualità della vita? Noi diamo il nostro contributo attraverso la musica. Il cartellone 2023 di ascolipicenofestival è più ricco di sempre. Insieme alla musica ci sono anche incursioni nella letteratura e nel cinema. Il concerto di domenica prossima è dedicato a Rachmaninov il più grande compositore e pianista russo del Novecento. Le sue romanze, al centro del concerto di domenica, sono pagine del suo repertorio poco conosciuto. Eppure esprimono grande bellezza e passione. E sull’onda di Rachmaninov si inseriscono l’altro protagonista della musica russa del Novecento, Aleksander Scriabin, e il padre della Minimal Music americana Philip Glass, uniti dalla profonda ricerca lirica e introspettiva che conduce verso il sublime”.

Ascolipicenofestival: il direttore artistico

Ascolipicenofestival 2023 è “Leggero”. “Una parola – aggiunge il direttore artistico Roberto Prosseda- che è particolarmente pertinente per gran parte della grande musica. Leggero è ciò che, essendo lieve, è in grado di volare, di volteggiare nell’aria. Esprimendo concetti complessi (e altrimenti ‘pesanti’) in modo immediato e intenso. Proprio come la vera musica è in grado di fare, arrivando, con leggerezza, dritta al cuore degli ascoltatori. Abbiamo concepito i programmi di ascolipicenofestival proprio perché ciò accada, con leggerezza, a tutti gli ascoltatori che assisteranno ai concerti”.

Ascolipicenofestival: il programma di settembre

“A settembre – sottolinea Prosseda – torna il violoncellista Christophe Coin, dopo i meravigliosi concerti dello scorso anno, per suonare le due Sonate di Mendelssohn per violoncello e pianoforte. Alla musica strumentale italiana, ancora non abbastanza conosciuta e valorizzata,  sono dedicati due concerti pianistici: quello di Alberto Ferro e la ‘Maratona Clementi’. Ferro percorrerà un interessante excursus della musica per tastiera italiana, da Scarlatti a Emanuele Casale, nella Maratona 4 giovani pianisti si alterneranno nell’esecuzione di rare sonate per pianoforte di Muzio Clementi. Il repertorio classico è affiancato a concerti che esplorano altri stili musicali di diverse tradizioni, come quelli della Gugutke Band, del Trio Tempestoso, dell’Alma Saxophone Quartet e del Gomolan Brass Quintet, che concluderà il Festival”.   

“Non mancano – conclude il direttore artistico – concerti dedicati ad altre tradizioni musicali nazionali. Abbiamo una qualificata rappresentanza di musicisti dalla Polonia (Quartetto Szimanowski e Aleksandra Swigut in collaborazione con l’Istituto Polacco di Cultura di Roma), dalla Georgia (Orchestra da camera del Teatro dell’Opera di Tiblisi con il soprano Iano Tamar), dalla Svezia (con il pianista e compositore Roland Pöntinen) e dall’Armenia (con l’Orchestra da Camera della Filarmonica Armena  e la grande violinista Anush Nikogosyan)”.  

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