Articolo
Testo articolo principale

Politica e statistiche, l’Istat ha condiviso la decima edizione del Rapporto Bes. La gran parte degli indicatori continua a segnalare importanti difficoltà riguardo alla bassa fiducia nelle istituzioni democratiche.

Politica, fiducia ampiamente al di sotto della sufficienza

Il grado di fiducia espresso nei confronti delle istituzioni politiche e giudiziarie (invariato tra il 2021 e il 2022) resta
ampiamente al di sotto della sufficienza. Su una scala da 0 a 10, il voto di fiducia è 3,3 per i partiti politici. Punteggi insufficienti da quasi otto cittadini su 10. Nello specifico 4,5 e 4,8 sono i voti medi ricevuti dal Parlamento e dal sistema giudiziario. Punteggi di fiducia insufficienti da oltre la metà delle persone di 14 anni e più (rispettivamente 59,0% e 52,8%). Nonostante tutto circa il 70% degli individui di 14 anni e più, valuta molto importante che in Italia “tutte le persone abbiano gli stessi diritti a prescindere dall’orientamento sessuale” o “dal paese di provenienza, dal colore della pelle e dall’etnia”. Tra i giovani dai 14 ai 24 anni, la percentuale sale al 76-77%.

La gran parte degli indicatori (già su livelli critici negli anni pre-pandemia) continua a segnalare importanti difficoltà
riguardo alla bassa fiducia nelle istituzioni democratiche. Allo stesso tempo, bassa fiducia per la limitata partecipazione delle donne in politica e nelle istituzioni di vertice. Scarsa presenza dei giovani in Parlamento, all’efficienza della giustizia civile e all’adeguatezza delle istituzioni carcerarie.
I giornali e mass media esprimono diversi punti di vista senza essere censurati per il 61,8% degli intervistati.

Inclusione delle donne e dei giovani

Con il rinnovo del Parlamento italiano nel settembre 2022, si è invertito il trend positivo riguardo all’inclusione
delle donne e dei giovani osservato nelle precedenti occasioni elettorali. L’età media dei parlamentari sale a 51,4 anni
dai 47,6 registrati all’inizio della XVIII legislatura (+3,8 anni) e la percentuale di donne scende al 33,7% (era il 35,4%).
Nell’ultimo decennio la presenza femminile nelle posizioni di rappresentanza politica e ai vertici delle istituzioni è cresciuta, ma permangono marcate differenze di genere. Il maggiore progresso si osserva nella composizione dei consigli di amministrazione delle grandi società quotate in borsa (42,9% nel 2022; +25,1 punti percentuali dal 2013) che registra una rapida e rilevante riduzione del gender gap (dai 64,4 punti percentuali del 2013 ai 14,2 del 2022).

 

Leggi anche Lavoro, i dipendenti a termine aumentano del 4,6%

TAG: , ,