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Potrebbe sembrare un riconoscimento di poco conto quello di essere ammessi a far parte dei “Borghi del solco”… Invece si parla di una delle tante piccole eccellenze che rendono unico il nostro Paese.

Serravalle di Chienti ammesso a far parte dei “Borghi del solco”

La tracciatura del solco è una pratica contadina inserita dal Ministero delle Politiche Agricole nel “Registro nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze territoriali di interesse storico”. Grazie, inoltre, alla collaborazione con l’Università del Sannio, questa pratica è candidata a essere riconosciuta patrimonio dell’UNESCO come bene immateriale. Si tratta di una modalità antichissima di devozione rituale diffusa nel centro Italia, che prevede la realizzazione di un solco lunghissimo e rettilineo, tracciato con vecchi aratri trainati da buoi.

Serravalle di Chienti

La tracciatura del solco

A Serravalle di Chienti tale rito è attestato e tutt’ora praticato nella Parrocchia di San Lorenzo in Dignano, in occasione delle feste triennali che si svolgono per venerare il Santissimo Crocifisso. La tradizione vuole che questo crocifisso sia stato rinvenuto intorno al ‘500 mentre dei buoi trascinavano l’aratro sopra un campo che nascondeva le macerie di abitazioni distrutte da uno dei tanti terremoti che nel tempo hanno colpito il territorio tra Marche ed Umbria.

L’importanza di far parte dei “Borghi del solco”

«Far parte dei “Borghi del solco –  sottolinea il sindaco Emiliano Nardisignifica valorizzare questi territori. Vuol dire anche renderli attrattivi dal punto di vista turistico proprio per le evidenze folcloristiche che vi si possono trovare. Oltre a una dimensione di lavorazione della terra e di pratiche agricole vicina ai ritmi naturali.  Serravalle di Chienti e le sue frazioni rappresentano l’unica realtà marchigiana del circuito. Sarà importante promuovere questa specificità che si somma a tanti altri fattori d’interesse turistico dell’area. A cominciare dalla Botte dei Varano e dal Condotto Romano. Due esempi, questi, di ‘collaborazione’ tra uomo e natura volti alla regimentazione delle acque della piana che si estende tra Colfiorito e Serravalle”.

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