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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via Mentana è un problema sia quando è piena sia quando è vuota, nel primo a caso a soffrire sono i cittadini che abitano nella zona e nel secondo caso gli esercenti che dovrebbero in qualche modo di che vivere dalla propria attività. Mentre ci si prepara a un nuovo sabato sera, la questione della movida fracassona rimane al centro della cronaca.

 

Se lo scorso fine settimana sono mancati i presidi delle forze dell’ordine, dal palazzo di viale De Gasperi fanno sapere che questa sera ci saranno e che i servizi congiunti dipendono dal questore non dal sindaco. È ormai diventata una questione grave per la città, chiaro è che ci sono alcuni fruitori incivili come altri rispettosi e, allo stesso modo, vale per gli imprenditori.

 

L’invito del primo cittadino è quello di valutare le cose oggettivamente, senza alcun approccio scandalistico e allarmistico. Di recente costituzione la pagina Facebook per portare a conoscenza dell’opinione pubblica quanto accade nella zona, diventata ricettacolo di sporcizia, degrado e atti vandalici. Intanto, gruppo di neoformazione “Riprendiamoci via Mentana” annuncia una classaction, ovvero un’azione collettiva per proteggere il valore degli immobili della zona fracassona, ad oggi svalutate dalle agenzie immobiliari.

Riguardo l’orda di giovani che si diffonde a macchia d’olio da dinanzi ai locali fino a occupare l’intera via, non è bastata l’ordinanza del sindaco che vieta il consumo di alcol fuori dai bar. I residenti allora si appellano al regolamento della polizia municipale, nello specifico l’articolo 51 in cui viene vietato di sedersi o sdraiarsi nelle strade e nelle piazze, sotto i portici, sulle soglie degli edifici pubblici, delle chiese e delle abitazioni private. Fanno notare, infine, l’articolo 60 nel quale si vietano schiamazzi e canti nelle vie e nelle piazze, specialmente da parte di persone riunite in frotte sia di giorno che di notte.