Il sangue nel capannone non è di Sarchiè, a dirlo le analisi dei Ris di Roma. Proseguono gli interrogatori per individuare i killer dell'omicidio.

Martedì l'interrogatorio del principale indagato dell'omicidio Sarchiè. Per gli investigatori non ha agito da solo, si cercano prove determinanti.

Pietro Sarchiè ucciso per motivi lavoratori. I quattro indagati sarebbero catanesi da tempo residenti nel maceratese, il killer un altro pescivendolo.

Repertati alcuni pezzi forse del furgone del commerciante sambenedettese, si attende l'autopsia di mercoledì per eventuali altri particolari del delitto.

Un colpo alla testa e le modalità dell'occultamento farebbero pensare a un'esecuzione. Per i familiari una concorrenza lavorativa o uno scambio di persona.

Il cadavere è stato identificato. Pietro Sarchiè è stato ucciso, carbonizzato e sotterrato nelle campagne di San Severino Marche.

Ritrovato il cadavere di un corpo carbonizzato sabato pomeriggio nelle campagne tra San Severino Marche e Castelraimondo.

Il giallo si infittisce: il testimone avrebbe incrociato il furgone di Pietro Sarchiè, ma le telecamere della zona non avrebbero filmato il passaggio.

I familiari chiedono di continuare le ricerche. Al loro fianco anche l'associazione Penelope Marche che richiede incisività per colmare gli errori commessi.

Sulla scomparsa di Pietro Sarchiè non si esclude alcuna ipotesi. Da venerdì attivate le ricerche della Protezione Civile con l'ausilio dei cani molecolari.

Proseguono le indagini alla ricerca del commerciante sambenedettese scomparso da una settimana. Non è mai stato a Fiumicino, si cerca ancora nel maceratese.

Continuano le ricerche di Pietro Sarchiè, il commerciante sambenedettese scomparso mercoledì scorso. Dopo il giallo delle telefonate, si cerca il furgone.