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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domani, martedì 15 luglio, l’interrogatorio del principale indagato per l’omicidio di Pietro Sarchiè, il commerciante sambenedettese che ha perso la vita durante un’ordinaria giornata di lavoro nell’entroterra maceratese e ritrovato cadavere nelle campagne di San Severino.

Gli investigatori si sono concentrati su quattro persone ed ora ritengono possibile il coinvolgimento di altre due persone perché il presunto killer non avrebbe potuto compiere da solo l’omicidio. Il delitto, infatti, potrebbe essere stato pianificato per mettere fine a concorrenze lavorative e si affaccia anche l’ombra del pizzo sulla vicenda. Per questo motivo, insomma, il commerciante sambenedettese potrebbe essere stato ucciso secondo le regole delle organizzazioni di malaffare. Pietro Sarchiè è stato ucciso a colpi di pistola, bruciato e nascosto in un sacco sotto qualche zolla di terra.

In attesa dell’interrogatorio, i carabinieri continuano a lavorare sul caso per capire la provenienza dei pezzi di furgone ritrovati e analizzare alcune tracce rinvenute all’interno di un capannone sequestrato, oltre che esaminare le intercettazioni telefoniche. Il procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, ha rivolto l’invito ai possibili testimoni di dare il proprio contributo, seguendo l’esempio di chi ha rilasciato le prime dichiarazioni.

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