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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo un nuovo sopralluogo dei carabinieri, è stato rinvenuto del materiale o dei pezzi che si pensano provenire dal furgone del pescivendolo. Definito tra Sellano di Camerino e Seppio, inoltre, il luogo del delitto di Pietro Sarchiè, il commerciante sambenedettese scomparso lo scorso 18 giugno e ritrovato senza vita sabato 5 luglio in località Valle dei Grilli nelle campagne di San Severino Marche.

Oltre a questi pezzi repertati, gli inquirenti avranno a disposizione l’estito dell’autopsia di mercoledì eseguita all’ospedale Torrette di Ancona. Si confida nel fatto che dall’esame emergano particolari importanti per il prosieguo delle indagini. Sembra ancora inspiegato il movente dell’omicidio che lascia trasparire le dinamiche di una vera e propria esecuzione, tanto da far tralasciare l’ipotesi di una rapita finita male e seguire la possibilità di un delitto maturato nell’ambito lavorativo.

Nell’immagine scattata dall’autovelox di Borgo Sant’Antonio di San Severino Marche il possibile volto dell’assassino e degli assassini di Pietro Sarchiè. L’autovelox, infatti, ha ripreso il furgone del commerciante; si spera che le altre immagini di quella mattinata non siano state cancellate automaticamente dalla strumentazione per verificare mezzi sospetti che hanno transitato in quel tratto.

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