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Gli anni 60 rappresentarono, per la storia della musica contemporanea, una sorta di anno zero. Anni di impegno civile e ribellione, che diedero voce e strumenti a cantautori destinati a diventare leggende, influenzando ogni genere che da lì in avanti ne sarebbe scaturito. In quegli anni muoveva i suoi primi passi Bob Dylan, padre ventenne di quel folk a cui attinsero nello stesso periodo molti musicisti, con minor talento e fortuna.

E’ proprio a questi ultimi che rende omaggio l’ultimo film dei fratelli Joel ed Ethan Coen, raccontando il loop di Llewyn Davis (Oscar Isaac), cantante squattrinato e cronicamente perdente, perseguitato dalla sfortuna e incapace di cogliere le opportunità, destinato a restare solo ad elemosinare un divano o un passaggio, alla ricerca della propria strada.

Ci si affeziona spesso, ai perdenti ritratti al cinema. Si tratta in genere di personaggi che suscitano tenerezza, una sorta di sindrome di Paperino. Llewyn Davis rappresenta però un’eccezione.

Non è il fato ad allontanarlo dal successo, o almeno non è l’unico responsabile di una continua sconfitta. Se da un lato la ricerca di notorietà lo spinge da New York a Chicago per un provino, dall’altro il disgusto per la prospettiva di una deriva commerciale lo porta a rifiutare compromessi salvifici.

Ostinato, a tratti spocchioso e menefreghista, Davis è un antieroe che accompagna lo spettatore lungo un viaggio di scoperta e autocoscienza, senza però raggiungere una piena realizzazione di sé, come si conviene ad un perdente.

Ed è forse proprio questa la chiave della riuscita del film, ambientato nel 1961, soltanto due anni prima che il folk superasse la diffidenza iniziale per dare origine con le sue derivazioni ai favolosi anni 60. Il cammino del protagonista diventa un passaggio di testimone, ben realizzato in una scena clou, a chi riuscirà a superare il muro verso un altro destino.

“How many roads must a man walk down, before you call him a man?” (Bob Dylan – Blowin’ in the wind – 1963)

REGIA: Joel ed Ethan Coen

ANNO: 2014

GENERE: Drammatico

DURATA: 105 minuti

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