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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nascono i primi prodotti denominati “Rosso Sentina”. Dal 2 marzo, infatti, sono state osservate varietà particolari di lattuga, caratterizzate dalla spiccata tonalità di colore rossastra. Si tratta probabilmente di una modificazione genetica spontanea ed il colore è dato dalla concentrazione di particolari pigmenti, gli antociani, appartenenti al gruppo dei flavonoidi, con spiccate proprietà antiossidanti, che oltre ad essere un naturale antidoto contro l’invecchiamento, conbattono la fragilità capillare, sono un toccasana del sistema cardiovascolare e proteggono l’organismo dagli agenti cancerogeni.

LA SCOPERTA – Il presidente della Riserva Sandro Rocchetto,Valentino Ferrari, direttore del CRA (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura) e l’agronomo Armando Falcioni nonché presidente del Consiglio Provinciale ed entrambi membri dell’Istituto d’orticoltura sperimentale di Monsampolo, si sono recati nella zona della Casa Colonica della Sentina, i cui terreni sono coltivati dall’agricoltore Luigi Marini. Qui si è potuto prendere atto dell’esistenza della lattuga rossa, che cresce in questi luoghi da oltre sessant’anni. 

 

LA LATTUGA ROSSA – Sono stati raccolti alcuni esemplari dell’ecotipo di lattuga rossa che sarà caratterizzata e stabilizzata geneticamente presso l’Istituto sperimentale per l’orticoltura; i semi inoltre saranno immagazzinati ai fini della conservazione e della successiva valorizzazione, come altre varietà ed ecotipi rari del territorio. Sarà possibile  caratterizzare il territorio della Riserva Sentina oltre per l’identificazione geografica ed ambientale anche per le produzioni originali e di qualità. Spiegano, inoltre, come potrà essere possibile coltivare nell’area della Riserva altre specie ortive, come il cavolfiore rosso, la bietola rossa, il fagiolo rosso, il pomodoro, denominandole appunto “rosso Sentina”. I progetti del direttore del CRA si estende anche all’idealizzazione di un punto vendita a km 0, chiamato Il Rosso della Sentina. Chiaramente tra la Riserva Sentina ed il CRA – spiega il comunicato – si cercherà di definire un protocollo di intesa affinché l’attività possa decollare, nel più breve tempo possibile; infatti numerose potranno essere le ricadute positive, essenzialmente legate alla possibilità di avviare coltivazioni biologiche nella Riserva Sentina, con prospettive occupazionali interessanti anche per i giovani.