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ASCOLI PICENO – Dopo otto ore di trattative è stato raggiunto ieri in Regione l’accordo tra le organizzazioni sindacali e il vertice della Pfizer di Ascoli Piceno. Nell’accordo le firme dell’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, dall’assessore al Piceno, Antonio Canzian, da Giuseppe Soverchia, dell’ufficio Lavoro della Regione Marche, da Marsilio Antonucci, della Femc – Cisl, da Ubaldo Falciani, della Filcem – Cgil, da Floriano Canali della Uilcem – Uil, da Vinicio Ferracuti e Giuseppe Marucci, della Ugl – Chimici e dalle Rsu aziendali. In rappresentanza dell’azienda hanno siglato l’intesa, Agneta Nordin e Giuseppe Allocca, assistiti da Claudia Nicolai, di Confindustria Ascoli Piceno.

 

MARCO LUCHETTI – “Anche a seguito della positiva mediazione della Regione – sottolinea l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti – è stato firmato un buon accordo, migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale. E’ stata una lunga trattativa, ma siamo soddisfatti dell’esito ottenuto. L’accordo segna un’evoluzione delle relazioni sindacali all’interno della Pfizer che rimane una delle più grandi aziende del Piceno”.

ANTONIO CANZIAN – “Il numero minore di esuberi – evidenzia l’assessore al Piceno, Antonio Canzian – rispetto all’ipotesi iniziale, il ricorso alla cassa integrazione, l’incentivo all’esodo, la possibilità di diminuire ancora il numero delle eccedenze in relazione alle trasformazioni in part time, sono aspetti positivi che modificano la situazione di stallo venutasi a creare tra le parti. L’accordo raggiunto in Regione è un risultato positivo per il Piceno, territorio già colpito dalla crisi”.

TROVATO L’ ACCORDO – La vertenza, aperta dallo scorso gennaio, aveva trovato origine nell’avvio da parte dell’azienda, della procedura sui licenziamenti collettivi – L. 223/91. Gli esuberi erano stati quantificati in 83 unità, sui 550 dipendenti occupati dalla multinazionale, dopo i 45 giorni di confronto previsti dalla legge, senza che le parti trovassero un punto d’incontro, la vertenza era approdata in Regione. Ieri l’accordo, con miglioramenti significativi sul versante occupazionale, rispetto all’ipotesi iniziale: gli esuberi passano infatti a 70 unità, viene inoltre prevista la possibilità di avviare la cassa integrazione, che verrà richiesta per 24 mesi. La società si è anche impegnata ad erogare un incentivo all’esodo, disciplinato da accordo separato e scaglionato in base a figure e anzianità lavorativa.