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JESI – Col progetto Jesi cube l’imprenditoria marchigiana scommette su strategie innovative di sviluppo industriale. I tre soggetti promotori, Eridania Sadam-Gruppo Maccaferri, Comune di Jesi e Università Politecnica delle Marche, hanno spiegato che l’obiettivo è la nascita di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione. In una struttura di 500 metri quadrati all’interno dell’area dell’ex zuccherificio che verrà riqualificato, le start-up e le neo-imprese saranno ospitate in comodato d’uso e supportate con servizi di accompagnamento e tutoraggio.

IL PROGETTO – Naturale evoluzione del progetto sarà un parco tecnologico. L’iniziativa ha già riscosso una vasta eco tra gli addetti ai lavori della regione Marche, In particolare vi sono proposte di collaborazione e sinergie con soggetti istituzionali e dell’impresa, al fine di ampliare al massimo il potenziale dell’iniziativa e di programmare ulteriori progetti complementari, per lo stimolo dell’innovazione e della competitività del sistema industriale marchigiano soprattutto con particolare attenzione rivolta alla “questione” giovanile nel mondo dell’occupazione.

SVOLTA STRATEGICA – La mission dell’incubatore sarà quella di sviluppare nuovi modelli imprenditoriali d’innovazione quali biotecnologie, energie rinnovabili, Ict, robotica ecc. creando valore attraverso la crescita delle aziende incubate, e le esternalità positive in grado di essere così generate nel territorio. La realizzazione di “JESI CUBE” può essere una svolta strategica ed un primo passo per nuove politiche di rilancio della competitività. La creazione di questo incubatore, il suo possibile ampliamento ad altri poli sul territorio regionale, l’idea di creare un parco scientifico-tecnologico, potrebbero essere le fasi di un importante percorso d’innovazione attuabile in sinergia tra gli attori privati, pubblici ed accademici della regione. La politica che punta sull’innovazione tecnologica e sulle sinergie con il mondo della ricerca è una risposta convincente all’attuale crisi del sistema socio-economico, vista anche la particolare attenzione rivolta alla “questione” giovanile.