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MONTEPRANDONE – Previsto un week end ricco di appuntamenti all’insegna dello spettacolo e del gusto. Inizia oggi la prima edizione della rassegna “Attenti al luppolo”. All’interno di pub ricostruiti con allestimenti caratteristici, le assolute protagoniste saranno birre italiane, tedesche, irlandesi e olandesi. Per vivere le emozioni del calcio, l’offerta sarà arricchita da schermi con le dirette delle avvincenti fasi finali degli Europei, non mancheranno concerti live e giochi per i più piccoli. In concomitanza con la festa, gli appassionati di musica potranno assistere gratuitamente al saggio finale della scuola della Maestra Irma Picari, l’appuntamento è alle 21 presso la nuova sala riunioni.

ALTRI EVENTI – Nel paese alto, invece, domenica presso il boschetto comunale, dalle 12 alle 19, si vivrà un tuffo indietro nel tempo con la manifestazione “Polvere di stelle” alla riscoperta del picnic: viva il made in Italy”. Si tratta di un evento organizzato dall’Associazione Centro Formazione Professionale nel quale verranno messe in scena dei suggestivi picnic della seconda metà dell’Ottocento, con tanto di abiti e musiche dell’epoca.

TEATRO – Sabato alle 21, presso la porta Borgo da Monte, si terrà lo spettacolo “Cecco d’Ascoli” allestito dal Laboratorio Teatrale diretto da Tonino Simonetti. La location, insolita per una rappresentazione teatrale, è stata appositamente scelta per far conoscere uno degli scorci più suggestivi del vecchio incasato.

“Cecco d’Ascoli” è una sorta di commedia musicale che, pur nella semplicità dell’ambientazione, mantiene un buona mescolanza tra momenti dolcissimi ed altri di puro divertimento, una alternanza di scene tragiche e comiche così repentina da ricordare il ritmo stesso della vita di Cecco d’Ascoli.

La commedia inizia con una festa popolare, la statua di Cecco si anima nel ricordo di una festa contadina, accompagnata dalle considerazioni sul mondo della madre Emindia. Si racconta anche del suo presunto innamoramento da giovane di una poco di buono che si era fatta monaca e di altri momenti della sua vita nell’anacronistico accoppiamento tra Cecco vecchio leggenda e Cecco giovane realtà.

L’opera passa alla mistificazione tra i due “Cecco”, uguali e contrapposti, ognuno nel suo spazio scenico. Infine il dialetto, che esprime il livello linguistico del teatro musicale più vicino a Gaber che a Garinei e Giovannini. Il testo si fa lingua, scoprendo un dialetto ascolano di una incredibile dolcezza attraverso le musiche di Branduardi.